
La Liguria è la seconda regione in Italia dove, a Pasqua, si lavora di più. A dirlo l'elaborazione dell'ufficio studi CGIA sui dati Istat che stima che tra la domenica di Pasqua e il lunedì dell'Angelo si recheranno sul luogo di lavoro circa 5 milioni di italiani. A questi numeri bisogna osservare il dato di chi lavora durante le feste sul totale dei dipendenti, le regioni che presentano l'incidenza più elevata sono la Sardegna in primis, seguita dalla Liguria. Entrambe si attestano circa al 26,9%.
La richiesta della Fisascat Cisl Liguria
"Siamo grandi lavoratori insieme alla Sardegna nel giorno di Pasqua e di Pasquetta però secondo noi, come previsto dalla normativa, nelle festività si potrebbe rimanere chiusi e far passare la giornata con la famiglia soprattutto nel settore del commercio - commenta a Primocanale Massimiliano Scialanca, segretario generale Fisascat Cisl Liguria -. Le catene della grande distribuzione sono aperte il giorno di Pasqua, pochissimi hanno deciso di chiudere il lunedì di Pasquetta".
La gestione autonoma del piccolo commercio
La Liguria è una delle regioni in cui il commercio resta più aperto, circa 365 giorni all'anno, con una percentuale del 95%. "Questa è una battaglia che stiamo portando avanti da tanti anni e adesso vogliamo sensibilizzare il primo maggio, per chiudere nelle giornate delle festività nazionali - spiega Scialanca -, io credo che si possano abituare in modo diverso e le persone si possano organizzare diversamente". Situazione diversa invece per i negozi di prossimità che si gestiscono autonomamente e per il turismo, che ha la necessità di essere presidio sul territorio proprio nel periodo festivo e dei ponti. I settori dove si lavora di più nelle festività sono il turismo, la sanità, l'informazione, i trasporti e la sicurezza; senza ovviamente tralasciare il comparto del commercio.
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IL COMMENTO
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