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Il responsabile impianti dell'azienda: "Nonostante la siccità e la cessione a Piacenza siamo lontani dall'emergenza idrica"
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di Michele Varì

GENOVA -"Preferite l'acqua del rubinetto a quella confezionata per limitare la plastica e perchè l'acqua potabile di Genova è controllata e garantita"

Parola di Marco De Giovanni, ingegnere dell'Iren che gestisce gli impianti della rete idrica che fornisce acqua ai genovesi.

Il tecnico ha accettato di salire sino al lago del Brugneto, il deposito d'acqua dei genovesi in Val Trebbia, per fare il punto su questa estate siccitosa, che potrebbe diventare, assicura, allarmante solo se verranno a mancare le piogge d'autunno. Questo nonostante i due milioni e mezzo di metri cubi rilasciati a Piacenza, come da contratto.

"Al momento su una capienza massima di 25 milioni di metri cubi d'acqua, contando i due milioni e mezzo rilasciati come da contratto a Piacenza, nel Brugneto abbiamo ancora 16 milioni di metri cubi d'acqua -spiega ancora De Giovanni - molto sopra ai dieci che rappresentano il livello di guardia. Il problema potrà nascere se le piogge continueranno ad essere così scarse anche in autunno"

Il tecnico poi spiega che "l'acqua del Brugneto viene potabilizzata in una stazione di filtri, a Struppa, e da lì distribuita alla città". Sottolineando poi l'importanza della connessione fra i vari acquedotti attuata da Iren e la possibilità di utilizzare l'acqua dei fiumi in modo da adoperare il Brugneto come riserva per eventuali periodi di crisi. "Le reti sono state collegate e unificate dopo il 2006, quindi ora la gestione delle risorse idriche è molto più razionale e c'è la possibilità di utilizzare sempre l'acqua disponibile, come quella dei fiumi che se non viene captata si perde, così l'invaso del Brugneto può essere utilizzato come bacino di riserva per i periodi più difficili".

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