GENOVA - L'Ansaldo sarebbe 'entrata ufficialmente in una situazione di pre-fallimento', con debiti che superano i ricavi di centinaia di milioni di euro. "Un disastro", si legge nel volantino di Rsu Fiom Ansaldo Energia, che continua: "Se l'azionista di maggioranza, la CdP, non ricapitalizza, l’Ansaldo sarà commissariata portando i libri in tribunale, senza avere nemmeno i soldi per pagare gli stipendi ai dipendenti".
In data odierna l'incontro tra Rsu e i vertici aziendali, a valle della Semestrale di questa mattina: "Ci è stato comunicato che a settembre verrà presentato un piano industriale - continua la nota -: sarà lacrime e sangue, con centinaia di esuberi, finalizzato a ridimensionare anno dopo anno Ansaldo Energia. Eppure il nostro Amministratore Delegato negli ultimi due anni si è prodigato verso l'esterno a spiegare che le cose andavano bene, anzi benissimo e che non c’era nessun tipo di problema. Questa invece la realtà: negli ultimi due anni non è stata presa neanche una commessa, in Italia si è fatto superare persino dalla concorrente Siemens che si è aggiudicata due ordini, all’estero completamente irrilevante".
Domani mattina è prevista un'assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento: "Non vi faremo chiudere l'Ansaldo Energia".
"Queste criticità non devono portare assolutamente a scenari disastrosi per l’azienda e quindi per i lavoratori. In questi giorni la Commissione Europea ha ufficializzato l'inclusione del nucleare e del gas nell'elenco delle fonti “green” e ha approvato il primo dei 2 programmi IPCEI sull'idrogeno nel quale Ansaldo Energia / GreenTech è parte attiva. Monitoriamo con grande attenzione le difficoltà di questo momento ma siamo ben consapevoli delle possibilità di sviluppo rispetto al futuro: Ansando Energia con le turbine a turbo gas, Ansaldo Nucleare definita energia Green e la nuova azienda Ansaldo Green TEAC possono sicuramente avere un ruolo significativo nel mercato delle rinnovabili e nel business degli accumulatori di energia", spiega Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria, commentando l’incontro di oggi con l'azienda. E poi aggiunge nella nota: "Ed è recente la notizia dell’acquisizione di due bandi sul PNRR: l'ennesima dimostrazione di come l'azienda possa avere prospettive senza dubbio importanti. Si può tamponare questa situazione magari attraverso strumenti che possano portare a risparmi o sistemi di efficientamento insieme all’analisi di tutte le attività che possono essere internalizzate per aumentare le ore lavoro risparmiando anche capacità economiche. Soluzioni per preservare la tutela occupazionale che non deve essere minimamente intaccata".
"Come Ansaldo Energia le tre centrali stoppate potrebbero ripartire e si potrebbe puntare su mercati influenzati con meno incidenza dagli aumenti del gas. Vanno inoltre capite le sinergie delle tre aziende e CDP come azionista di maggioranza che deve credere in questo gruppo leader nel campo dell’energia: deve immettere nuove risorse economiche per progettare un futuro che può essere assolutamente di rilievo. Se questo non succederà come FIM CISL siamo pronti ad intraprendere qualsiasi azione di mobilitazione anche dura, per salvaguardare azienda ed occupazione", conclude Venzano.
Ansaldo Energia fa sapere, tramite una nota, che il risultato è determinato da una svalutazione complessiva di 390 milioni legata a una revisione delle aspettative future, che "ha reso necessaria la valutazione tramite impairment test dei valori degli asset iscritti in bilancio". Il cda della società controllata da Cdp ha infatti preso atto della "sopraggiunta impossibilità" a raggiungere gli obiettivi finanziari delineati nel budget 2022 e a realizzare l'attuale piano industriale.
A pesare, sono gli "imprevedibili effetti del protrarsi della guerra russo-ucraina e i conseguenti gravi impatti sulla propensione agli investimenti nella power generation a gas, nonché del prolungarsi dell'utilizzo delle centrali alimentate a carbone", oltre, al più generale contesto inflazionistico sui materiali di produzione, sull'energia e sul gas. Lo rende noto Ansaldo Energia in una nota, segnalando che "per assicurare il rilancio industriale e finanziario del gruppo, il consiglio di amministrazione ha discusso e approvato articolate linee guida di un nuovo piano industriale, in relazione alle quali sono state avviate interlocuzioni preliminari con il socio di maggioranza".
In seguito al nuovo scenario, il consiglio ha conseguentemente dato mandato all'a.d. di confrontarsi e negoziare con i soci e i principali stakeholder per addivenire alla condivisione di una manovra finanziaria a supporto dell'implementazione del nuovo piano industriale definitivo. Nel contempo, continua la nota, la società chiederà alle banche finanziatrici una sospensione del calcolo al 30 giugno 2022 di uno o più dei covenants finanziari. Quanto ai conti del semestre, nonostante una presa ordini di 440 milioni di euro rispetto ai 290 milioni dei primi sei mesi del 2021, trainata dal comparto del Service, il comparto 'New Units' ha registrato una riduzione delle aspettative di ordinativo: "a pesare - spiega Ansaldo - soprattutto gli esiti negativi del Capacity Market italiano, che non ha assegnato capacità per le centrali sulle quali Ansaldo Energia aveva già chiuso accordi". Quanto al risultato economico negativo (oltre alla svalutazione di 390 milioni), i restanti 52 milioni sono determinati da -13 milioni di oneri non ricorrenti, -15 milioni di ammortamenti di immobilizzazioni immateriali da Ppa, -23 milioni di oneri finanziari e -2 milioni imposte. L'indebitamento netto verso terzi è pari a 787 milioni, rispetto ai 619 milioni di dicembre 2021.
IL COMMENTO
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