GENOVA - Basta un secondo, uno sguardo fugace allo smartphone, i riflessi rallentati dall'alcool o dalle droghe, un colpo di sonno o una banale distrazione per rischiare di fare un incidente. Nel 2021, soltanto nella provincia di Genova i sinistri sono stati più di 4411, con un tragico bilancio di 25 morti - 15 nel solo comune di Genova - e 5268 feriti. Ecco perché l'Automobile Club Genova, in collaborazione con Polizia Stradale e 118 Liguria, ha deciso di organizzare la prima "ACI Driving Experience", una giornata dedicata ad oltre 150 studenti delle Scuole Secondarie Superiori provenienti dai licei D’Oria, Leonardo Da Vinci, Immacolatine.
"Sono iniziative che Aci realizza in tutta Italia quotidianamente e ho voluto fare la prima a Genova per promuovere la cultura della sicurezza stradale nelle scuole"
Spiega a Primocanale il presidente di Aci Genova Carlo Bagnasco. "Aci non rappresenta soltanto il soccorso stradale o il carroattrezzi che interviene dopo aver fatto un incidente, ma è un punto di riferimento per tutti gli automobilisti ed è bene partire dai più giovani per insegnare loro le buone pratiche da tenere alla guida". Una mattinata intensa che ha visto prima una lezione teorica che ha spiegato loro, attraverso quiz ed esempi, che cosa accade al cervello quando ad esempio si focalizza su un punto, cosa succede sotto effetto di sostanze stupefacenti o in stato di ebbrezza. Poi polizia stradale e 118 hanno allestito sul tetto di Aci un vero e proprio set di un incidente stradale tipo, interrogando i giovani su tutti i passaggi da seguire e da tenere in una situazione del genere: dalla chiamata al numero unico d'emergenza 112 alla messa in sicurezza se ci si trova in una strada trafficata e alle operazioni di primo soccorso.
Ma dalla teoria si è poi passati alla pratica, con i driving test in piazzale Kennedy le cui prove erano un percorso ad ostacoli e la simulazione di una frenata di emergenza sul bagnato in cui entra in gioco l'Abs, assieme agli istruttori di scuola guida. Un bel modo per far sperimentare ai giovani in prima persona eventuali situazioni di pericolo, allenando così i riflessi su come agire superando panico e shock. Per farlo, i giovani partecipanti hanno potuto anche sperimentare il simulatore didattico di guida "Ready2Go" presente nelle oltre 200 autoscuole del Network Aci. Gli istruttori sono stati ripagati dall'attenzione, dalle domande e dalla curiosità di tutti i giovani, tra i 17 e 18 anni, alcuni con già patente o foglio rosa.
"L'iniziativa di oggi serve per spiegare loro tutti i rischi che si corrono sulla strada: a 50 km/h si percorrono 14 metri in un secondo, a 100 km/h diventano quasi 28 e basta distogliere lo sguardo per percorrerli al buio"
E secondo l'istruttore Aci Valerio Vella, "è dai giovani che parte la sensibilizzazione dei più grandi, perché si fanno promotori di queste buone pratiche anche in famiglia. Oggi i giovani mettono tutti la cintura, cosa che tra gli adulti a volte è meno frequente". Dello stesso avviso anche il questore di Genova Orazio D'Anna che ha portato i suoi saluti durante l'iniziativa e che ha spiegato come le valutazioni sull'andamento dell'incidentalità debbano influenzare negli anni a venire anche le normative. Ad oggi, di certo, le sanzioni per chi usa il telefono alla guida o l'obbligo di un tasso alcolemico pari a 0 per i primi tre anni di patente, stanno funzionando come deterrente, ma una buona educazione stradale è il primo alleato al contrasto di incidenti.
IL COMMENTO
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