PORTOFINO – “Sarà da tre settimane che non si pesca quasi nulla. Ci sono le alghe, che chiamiamo in gergo peli di lupo, che stanno spopolando. Di solito durano una settimana, in questo periodo, ma adesso è quasi un mese, oltretutto arrivano a una profondità anche di 30 metri, contro i 14 consueti, e questo fa sì che non si possano neppure buttare le reti perché si incagliano e si sporcano”. E’ uno sfogo quello di Franco Gimelli, storico pescatore di Portofino che di solito incontriamo sul peschereccio colmo di pesci, mentre oggi lo troviamo a terra, secchi vuoti: “La temperatura dell’acqua è ancora relativamente bassa, sui 17 gradi, e questo può incidere.
Già abbiamo perso i rossetti, che hanno, cioè avrebbero, una ottima resa economica, non ne abbiamo quasi pescati, e ora abbiamo questa situazione a cui uniamo le cernie voracissime, che mangiano tutto, dalle aragoste, che sono ormai introvabili, ai polpi. Un disastro. Prima che venisse istituita la riserva marina, c’erano i sub che le pescavano e quindi c’era un equilibrio della fauna marina migliore, a mio parere. Certo la riserva marina ha portato vantaggi su altri fronti, ci mancherebbe, ma per la pesca è cambiato in peggio”.
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