LA SPEZIA - Quattro imprese spezzine che hanno ricevuto l’attestato di iscrizione al Registro nazionale delle imprese storiche: Cantiere Baglietto (inizio attività nel 1854), Coltelleria They (1900), Cantiere Valdettaro (1917) e Calzature Melley (1922).“Siamo particolarmente orgogliosi di consegnare questi riconoscimenti alle quattro imprese del territorio spezzino che hanno conseguito questo prestigioso traguardo che testimonia la capacità di tramandare l’esperienza aziendale e il sapersi rinnovare nel tempo grazie alle nuove generazioni che subentrano nell’attività d’impresa” commenta il presidente camerale Enrico Lupi.
La storia del Cantiere Baglietto inizia nel 1854 a Varazze, dove Pietro Baglietto avvia l’attività costruendo piccoli scafi per poi passare alle imbarcazioni da diporto: nel 1888 realizza un’imbarcazione per Papa Leone XIII. A inizio Novecento vara i primi motoscafi e, nel 1906, ottiene uno dei suoi più importanti primati: il varo di Giuseppina, il più grande yacht da crociera con "motore ad esplosione" mai costruito in Italia. Dello stesso periodo è un altro primato: la costruzione del primo prototipo di aliscafo. I figli Bernardo e Giovanni Battista collaborano con il governo italiano producendo dirigibili e idrovolanti per l’Aeronautica Militare. Il successo riscosso tra le due guerre nelle competizioni nautiche rende il cantiere famoso in tutto il mondo. Baglietto riceve ordini per realizzare imbarcazioni per il re Vittorio Emanuele III e Gabriele D’Annunzio. Tra il 1958 e il 1962 lancia la serie in legno dedicata alle isole mediterranee. Nel 1962 lo stile Baglietto conquista un altro illustre armatore: viene realizzato per Giovanni Agnelli il 27,5 metri GA 30. Negli anni ’50 e ’60 i Cantieri riprendono la tradizione agonistica ricca di vittorie. Alla fine degli anni ‘70 la famiglia Baglietto si ritira. Gli anni ‘80 sono l’era dell’alluminio: Baglietto stabilisce un nuovo inizio nel settore navale dedicandosi alle costruzioni di yacht di grandi dimensioni. Gli anni ‘90 sono un'epoca di esplorazioni stilistiche, sotto la guida dell’imprenditore Giampiero Moretti, che nel 1983 rileva il cantiere. Nel 1999, con l'acquisizione dei cantieri Ferrari della Spezia, la capacità produttiva del marchio subisce un nuovo impulso. Nello stesso anno Baglietto cambia nuovamente proprietà, con l’acquisizione da parte di Camuzzi Group. Seguono nuovi progetti di rilancio ad opera del Gruppo Gavio, dal 2012 nuovo proprietario.
Il Cantiere Valdettaro è viene fondato nel 1917 a Porto Venere, nella frazione delle Grazie. Nasce come sito di costruzioni commerciali, nel dopoguerra si indirizza verso il diporto varando alcuni yacht in legno di altissima qualità come Athena e Armelea. In breve tempo raggiunge i vertici mondiali nel restauro di grandi yacht: è un cantiere navale che riceve importanti commesse e restituisce a nuova vita barche come il Williamsburg di Eisenhower, l’Istranka del maresciallo Tito, l’Orion del Re di Spagna, il Pacha III di Stefano Casiraghi e Carolina di Monaco e lo Shabab Oman, nave scuola dell’Oman. Attraverso gli anni il Cantiere ha saputo rinnovarsi, pur mantenendo un forte legame con il passato ed il territorio, raggiungendo sempre più elevati standard, sino a specializzarsi nel restauro e nel refitting sia di barche di moderna progettazione che d’epoca.
L'attività della Coltelleria They viene avviata a inizio Novecento come bottega di coltelleria, arrotino, casalinghi, ferramenta, nell’attuale sede della Spezia, in piazza Cavour. Il titolare era Giovanni They. Alla sua morte, nel 1961, gestì l’attività la moglie. Ora l’attività ha raggiunto la quinta generazione con Raymond John Marschalek ha definitivamente rilevato l’attività continuando la tradizione familiare.
La storia di Melley nasce con l’avvio di un primo negozio di calzature in città nel 1922 e coincide con la fase di prorompente sviluppo che La Spezia ebbe all’inizio del XX secolo. Una giovane coppia di Parma che lavorava in un calzaturificio decise di accettare la proposta dei titolari di aprire uno spaccio alla Spezia, dedicato alla clientela militare. Erano Giulio e Dirce Melley, 1905. In pochi anni, si misero in proprio avviando un negozio di calzature poco prima della Prima guerra mondiale. Il punto vendita prese il nome di “botteghino”, cui ne seguì un secondo sempre in corso Cavour. In una decina d’anni, il successo portò all’apertura di un negozio a Carrara e anche di una attività di rivendita di automobili durata fino agli anni Ottanta. Negli anni Cinquanta vi fu un’ulteriore espansione dei negozi: ne fu aperto uno a Genova, guidato dalla terza generazione dei Melley, Sergio. Durante il boom economico il marchio Melley strinse importanti collaborazioni commerciali. A partire dagli anni Novanta la conduzione dell’azienda è passata a Guido Melley, quarta generazione della famiglia imprenditoriale, nello storico negozio di Corso Cavour.
IL COMMENTO
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