Gli istituti scolastici superiori della provincia genovese sono vecchi, hanno una media di 120 anni. Molti sono edifici storici e risalgono a prima dell'Ottocento. Ci sono novità: la prossima settimana verrà firmato il contratto per i lavori del plesso genovese di via Giotto che ospita 4 istituti superiori.
"A Genova ci sono 33 istituti scolastici superiori suddivisi in 81 sedi, la Città metropolitana si occupa della loro manutenzione. Gran parte sono di proprietà di Città metropolitana, alcuni in affitto. Il patrimonio edilizio è vetusto. L'età media degli edifici è di 120 anni, ne abbiamo 27 antecedenti al Novecento. Come il Nautico in calata Darsena che risale al 1800 ed è stato completamente ristrutturato, al Settecento risale invece il Natta di Chiavari, addirittura al Quattrocento il Gobetti di Sampierdarena, il Colombo ha una galleria e una cappella napoleonica, il Vittorio Emanuele dove siamo in affitto è un altro edifico storico", commenta a Primocanale Laura Repetto, consigliera delegata all'istruzione della Città metropolitana.
Ed è proprio la ex provincia genovese a occuparsi della sicurezza: "Sei milioni di bilancio dell'ente sono occupati per un contratto di facility che prevede la gestione delle emergenze e gli interventi programmati di manutenzione ordinaria. Siamo sempre alla ricerca di finanziamenti europei per interventi strutturali più corposi perché intervenire su certi edifici storici è complicato e oneroso. Altri sono più nuovi, il 33 per cento, ma parliamo di edifici grandi, abitati da una popolazione turbolenta e numerosa", continua la consigliera.
Che fa un annuncio a Primocanale: pronti a cominciare i lavori per il plesso di via Giotto a Genova. "Con il PNRR abbiamo 71 milioni di lavori previsti divisi in 21 interventi e il principale e più grande è quello relativo a via Giotto dove si trovano 4 scuole: il Rosselli, il Bergese, il Calvino, il Mazzini. Il progetto è da 30 milioni di euro, faremo la firma del contratto la settimana prossima, a febbraio partiranno i lavori ed entro giugno 2026 ci sarà il collaudo. "Questo nell'ottica di creare poli innovativi, dalla loro ristrutturazione all'efficientamento energetico, soluzioni anche in collaborazione col Comune per viabilità e accessibilità".
IL COMMENTO
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