Genova e la Liguria celebrano il Giorno della Memoria. Tante le iniziative in tutta le città della regione per non dimenticare la tragedia della deportazione degli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. A Genova a Palazzo Ducale cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco Marco Bucci, l'assessore regionale Ilaria Cavo e il prefetto di Renato Franceschelli: in programma l'orazione di Anna Foa della La Sapienza di Roma: storica, esperta in ambito nazionale di storia dell'ebraismo.
Nel corso della cerimonia saranno premiati gli studenti degli istituti scolastici che hanno partecipato alla XX edizione del concorso nazionale "I giovani ricordano la Shoah" nonché le scuole che nelle precedenti edizioni del concorso hanno dato un contributo particolare, partecipando con assiduità e costanza, con lavori apprezzati dalle Commissioni giudicatrici. Poi la consegna, da parte del prefetto di Genova delle Medaglie d'Onore concesse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai cittadini italiani, militari e civili, e ai familiari dei deceduti, deportati o internati, e destinati al lavoro coatto, per l'economia di guerra. Il riconoscimento è conferito a Eugenio Bisio, Angelo Cordano, Sirio Cuneo, Renato Dianti, Mario Sacchetti e Guido Talamazzi. Da Ponente a Levante celebrazioni in tutte le cittadine della Liguria colpite dalle deportazioni.
Negli scorsi giorni a Genova sono state posate quattro pietre di inciampo alla sinagoga di via Bertora in ricordo di Albino, Linda, Carlo e Roberto. La famiglia Polacco nel 1943 viveva accanto alla sinagoga di via Giovanni Bertora, della quale Albino era custode. E proprio nel suo ruolo di custode che Albino, suo malgrado, fu costretto sotto la minaccia dei nazisti di uccidere i suoi figli, a telefonare a tutti gli ebrei per radunarli alla sinagoga. La retata del 3 novembre del 1943 cominciò così, con un uomo costretto a fare l’impensabile per difendere i suoi figli. Un gesto che però non servì a salvare la vita né alla famiglia Polacco né agli altri 20 ebrei deportati nei campi di concentramento.
Le pietre d'inciampo sono un'iniziativa nata anni fa dall'artista tedesco Gunter Demnig per lasciare nelle città una memoria dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. La prima pietra d'inciampo nella regione è stata collocata il 29 gennaio 2012 a Genova per Riccardo Reuven Pacifici. Altre si trovano in Galleria Mazzini, via Roma, via Carlo Barabino, corso Monte Grappa. in memoria rispettivamente di Riccardo Reuven Pacifici, Giorgio Labò, Ercole De Angelis e Italo Vitale. Iniziativa che si è diffusa in tutta la regione: a Ronco Scrivia in via Filippo Corridoni per ricordare Giiovanni Carminati. A Finale Ligure in via Colombo in memoria di Antonio Arnaldi, in via Pertica per ricirdare Giovanni Frattini, in via Serra in memoria di Goffredo Scacciotti.
"Non c'è futuro senza ricordo - ha dichiarato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - nella Giornata della Memoria ricordiamo le vittime dell'Olocausto per aprire gli occhi sul presente e tenere alta l'attenzione sui fenomeni di discriminazione che purtroppo ancora ci circondano. Odio, ignoranza, pregiudizi e indifferenza restano i nemici più pericolosi del nostro presente".
IL COMMENTO
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