GENOVA - Le barriere fonoassorbenti "attaccate con la colla" arrivano ancora una volta alla Camera dei Deputati, sul tavolo del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini con una interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Fabrizio Benzoni.
Il vicepremier ha quindi elencato il resoconto presentato da Autostrade per l'Italia durante l'ultimo aggiornamento rispetto al cronoprogramma per la reinstallazione delle barriere e il ritorno a una vita normale di cittadini esasperati. "Secondo l'aggiornamento di Autostrade risulta che sono conclusi i lavori sul viadotto Torbella, sulla A7, sono in esecuzione quelli sulle rampe una, sette e otto del nodo Aeroporto sull'autostrada A10 mentre sul resto del tratto di A7, nel quartiere di Bolzaneto, saranno completati entro il secondo trimestre del 2024. Sono inoltre stati avviati i lavori sul viadotto Sampietro, sull'A10".
La memoria torna ai primi giorni del 2020 quando, in poche ore, in alcuni punti anche di notte, sono state rimosse da Autostrade quasi tutte le barriere fonoassorbenti che erano presenti in Liguria, dopo la scoperta incidentale degli inquirenti durante l'inchiesta sul crollo di ponte Morandi. Da li è emerso che i pannelli che costeggiavano decine di chilometri delle rete autostradale, erano state installate in maniera non corretta, con il rischio di caduta.
Da allora, e sono trascorsi quasi cinque anni, migliaia di persone vivono con il rumore assordante dei mezzi sulle autostrade vicino alle loro case. Finestre chiuse a ogni ora del giorno, anche d'estate, doppie finestre, appartamenti ribaltati così da avere la camera da letto il più possibile lontano dalla carreggiata, pulizie intense per rimuovere la polvere che ogni giorno si posa su davanzali, balconi e panni stesi.
Secondo Salvini il futuro è promettente: "Entro il 2024 la società conta di risolvere le situazioni di maggiori criticità e stiamo perfezionando una procedura per rendere più celere il ripristino delle barriere".
"Su Genova stiamo vestendo risorse importanti su rilancio perché città che ha sofferto, si è rialzata e merita tutto"
I residenti fanno però fatica a crederci. Troppi gli anni ma soprattutto le date in cui le barriere sarebbero dovuto essere reinstallate poi posticipate, tanto che in alcune tratte si è parlato persino di 2028. Nove anni di attesa, di balconi chiusi in cui un tempo si facevano colazioni e grigliate dove ora non si può più neanche stendere i panni.
Chi non dorme prende psicofarmaci, chi fa turni mattutini all'alba non riesce a lavorare, c'è gente che sta male e che non può svendere e andare da qualche altra parte. Inoltre, c'è anche un altro discorso: quello legato alle nuove (e poche) barriere installate che secondo diversi cittadini non annullerebbero il rumore. Nel tratto della A7 che attraversa Rivarolo, i documenti del collaudo eseguito da Autostrade evidenziavano un valore di 55,1 decibel in facciata, mentre il limite diurno è posto a 50 decibel per questa tipologia di edifici.
Dopo questo dato l'assessore Giampedrone ha fatto inserire all'interno del programma annuale relativo all'anno 2024, per quanto riguarda l’inquinamento acustico, la richiesta ad Arpal di inserire tra i criteri da adottare per la programmazione dei controlli sul territorio anche la verifica acustica a seguito della collocazione o del ripristino delle barriere antirumore lungo le infrastrutture autostradali e ferroviarie, non solo per il 2024 ma anche per gli anni futuri.
"È vero che c’è un piano delle opere - ha detto il deputato Fabrizio Benzoni nella replica al Question Time con il ministro Salvini - ma questo piano viene ogni anno stravolto e ad oggi secondo il piano le ultime barriere verranno installate nel 2028. Nel 2028 saranno passati 10 anni dalla rimozione delle vecchie, ma se un Paese impiega due anni per delle barriere antirumore, quanti ne serviranno per il Ponte sullo Stretto?"
IL COMMENTO
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