GENOVA - La cifra di 1,2 milioni di euro è quella individuata dalla giunta comunale genovese per aiutare a sostenere il pagamento della Tari per i cittadini (lavoratori, inoccupati o disoccupati) con Isee inferiore ai 20mila euro e particolare attenzione agli over 70 e agli under35.
In base alla proposta di deliberazione, votata oggi dal consiglio comunale con il sì della maggioranza, il no dell'opposizione e l'astensione di Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione, i cittadini che avranno diritto all'aiuto saranno individuati attraverso un apposito bando. Si tratta di una misura a cui l'amministrazione è arrivata tramite l'approvazione di uno schema di protocollo d'intesa con i sindacati Cgli, Cisl e Uil. Accolta, appunto, la proposta di Filippo Bruzzone, rossoverdi, che con un ordine del giorno, ha chiesto che anche gli under35 potessero essere inclusi nelle categorie con maggiore necessità di sostegno, sempre subordinati a determinate soglia Isee. Il consigliere M5s Fabio Ceraudo, capogruppo M5s, con un ordine del giorno su cui giunta e maggioranza hanno votato contro, aveva proposto che la rateizzazione della Tari per le utenze domestiche potesse essere spalmata su 12 mesi anziché 3. Ceraudo chiedeva anche l'esenzione per le famiglie con Isee sotto i 12mila euro.
Durante la stessa seduta di consiglio è anche stata approvata la modifica del regolamento che consentirà all'amministrazione di richiedere il pagamento della rata di acconto della Tari con due mesi di anticipo. Nel 2025, dunque, il bollettino con la rata unica - o la prima rata di tre - dell'acconto Tari, sarà da pagare entro il 30 marzo. La decisione, che il vicesindaco e assessore al Bilancio Pietro Piciocchi ha rivendicato come "tecnica, che va incontro a precise indicazioni del Mef" e "imperniata sulla necessità di gestire in maniera virtuosa del bilancio", è stata fortemente criticata dalle opposizioni. Piciocchi ha anche ricordato che "Genova è tra le città che offre la possibilità del più alto numero di rate, Milano fa pagare la Tari in un'unica soluzione". Simone D'Angelo, capogruppo Pd, ha replicato: "Il paragone con Milano è improvvido, gli stipendi sono il doppio di quelli di Genova e il costo della tassa sui rifiuti la metà".
IL COMMENTO
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