GENOVA-È entrato in vigore oggi l'obbligo di super green pass sul posto di lavoro per le persone dai cinquant'anni in su. E mentre sono ancora 68mila i liguri non vaccinati che rientrano in questa fascia d'età, a Genova sono poche decine i dipendenti del Comune di Genova e delle aziende partecipate senza la certificazione verde, ottenuta solo tramite vaccino o guarigione dal Covid. La situazione sembra più grave a ponente, nell'Imperiese, dove risultano circa 10mila lavoratori a rischio sospensione.
I lavoratori del Comune di Genova sono oltre 5100, di cui circa 3000 over 50: la previsione delle società è che non ci saranno ripercussioni sull'operatività, con poco più di qualche decina di dipendenti che dovranno essere sospesi dal lavoro fino al 15 giugno o fino a quando non si metteranno in regola.
"Ancora è presto per capire del tutto la portata reale del problema - spiega l'assessore comunale al Personale, Giorgio Viale - ci sono persone che potrebbero essersi messe temporaneamente in malattia o in permesso e magari nei prossimi giorni capiremo che saranno da sospendere, ma al momento l'ente ha solo 14 dipendenti sospesi". Non ci saranno controlli interni speciali, spiega Viale "perché sarebbe illegale, ma i dipendenti all'ingresso in ufficio sono tenuti a presentare il green pass."
Si contano sul dito di una mano i dipendenti di Amt, l'azienda di trasporto pubblico della città, che hanno comunicato prima di oggi di non avere la certificazione verde rafforzata. 9 su 2000, quindi anche il trasporto pubblico non dovrebbe subire nessun cambiamento o problema.
Genova, manifestazione no green pass contro obbligo vaccini over 50-LA PROTESTA
Questa mattina le manifestazioni per la via della città, tra presidi e cortei. Un'infermiera, sospesa perché non vaccinata, sul palco di piazza Matteotti ha dichiarato: "Non è una lotta sindacale come ce ne sono tante altre ma una lotta di resistenza che vede noi lavoratori in prima linea perché qui non si tratta più di chiedere rivendicazioni economiche e rinnovi di contratti ma di pretendere che ci restituiscano il lavoro che ci hanno tolto e che ci continua togliere senza motivo".
Più specifica la situazione di Aster, la società comunale di manutenzioni, che ha solo 5 ultracinquantenni non in regola su circa 300 dipendenti. Tra queste persone c'è chi ha un ruolo più specifico e importante nella sua area di intervento e questo ne renderà più complicata la sostituzione. Anche in questo caso, però, si prevede che non ci saranno limitazioni del servizio.
Nell'imperiese sono oltre 10 mila i lavoratori a rischio sospensione, nella fascia tra i 50 e i 64 anni. Tra i 65 e i 69 anni ci sono ancora 2.434 non vaccinati su un totale di 13.858 aventi obbligo. Sono 2.021 i no vax tra i 70 e i 74 anni; 1.553 tra i 75 e i 79 anni; 1.356 tra gli 80 e gli 84 anni e 1.146 tra gli 85 e i 90 anni. Per concludere sono 973 gli ultranovantenni non vaccinati, su un totale di 3.571 persone.
Nelle grandi aziende della provincia di Imperia sono partiti i controlli a campione per individuare i dipendenti over 50 sprovvisti di green pass rafforzato, il cui obbligo è scattato oggi. In Riviera Trasporti, ad esempio, l'azienda che gestisce il pubblico trasporto, sono 5 gli impiegati che hanno deciso di rinunciare allo stipendio. Molti, invece, sono quelli che essendosi nel frattempo contagiati, hanno potuto ottenere la certificazione verde e rientrare al lavoro.
La provincia imperiese che si aggiudica la maglia nera per maggior numero di non vaccinati over 50, da tempo tra i primi posti della classifica delle province meno vaccinate in tutta Italia, segnala 19.748 over 50 non vaccinati. È quanto risulta dai dati dell'Asl 1 Imperiese. Nel dettaglio sono 7.120 quelli tra i 50 e i 59 anni che rappresentano la fascia lavorativa più alta, su un totale di 35.533. A questi si aggiungono 3.145 non vaccinati, tra i 60 e i 64 anni, su un totale di 16.122 persone.
IL COMMENTO
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