Da una parte la percezione d’insicurezza dei sestresi, dall'altra i dati della polizia che dipingono un quartiere in preda alla movida e all'ubriachezza molesta. Al centro migliaia di lavoratori stranieri di Fincantieri soprattutto bengalesi accusati di essere responsabili del degrado ma che di fatto (sono oltre il 70%) portano avanti i lavori nello stabilimento, si accontentano dei salari, svolgono mansioni che altri scartano e faticano a trovare un appartamento. Una situazione complicata. All'assemblea pubblica il Comune ha garantito ai residenti che farà luce sulla situazione.
Il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi: "Comunichiamo con la comunità bengalese"
L'idea del Comune, assodato che le assunzioni continueranno viste le commesse dello stabilimento e la mancanza di lavoratori italiani disponibili per determinati lavori, è quella di "trovare nazionalità più 'disposte' ad integrarsi, così da creare meno attrito nel quartiere”. Un ‘piano d’azione’ per cercare di placare la tensione legata alla presenza di tanti cittadini stranieri sul territorio. "Stiamo anche dialogando con la comunità bengalese per cercare di far capire che determinate dinamiche non possono continuare, per capire che cos’è che non sta funzionando" ha continuato il sindaco facente funzioni.
Lo sportello per l'integrazione e i corsi di italiano
Ad ottobre 2024 Fincantieri, Comune di Genova e Federazione Regionale Solidarietà e Lavoro hanno siglato un protocollo d’Intesa con l'obiettivo di fornire servizi d’informazione, orientamento e supporto per facilitare e qualificare l’accesso dei lavoratori stranieri al sistema dei servizi del territorio. L’iniziativa prevede la creazione di uno sportello del Centro per l’interazione delle diversità culturali all’interno dell’ex Manifattura Tabacchi, adiacente allo stabilimento. Un punto di riferimento per i lavoratori e le loro famiglie con l’obiettivo di favorire la socializzazione, l'integrazione e prevenire l’emarginazione sociale e culturale, ma anche di sostenere le famiglie dei lavoratori aiutandole a conoscere diritti e doveri. Il Centro per l’integrazione è nato nel 2023 per volontà del Comune di Genova e a oggi sono attivi cinque sportelli sul territorio, rivolti a stranieri e persone richiedenti asilo.
Inoltre continuano i corsi di italiano per i lavoratori stranieri all'interno dello stabilimento. L'iniziativa fa parte del programma everyDEI di Fincantieri, e ha come obiettivo principale l'abbattimento delle barriere linguistiche e migliorare le competenze comunicative dei lavoratori stranieri, sia sul posto di lavoro che nella vita quotidiana. I corsi, che dureranno 50 ore e si terranno in 25 incontri bisettimanali fino al 28 febbraio, si concentrano sulla comunicazione orale e sulla comprensione delle istruzioni operative, nonché sulla gestione della documentazione di base. I primi gruppi coinvolti nei corsi sono 50 partecipanti presso lo stabilimento di Monfalcone e 24 a Sestri Ponente, ma l'iniziativa ha suscitato un notevole interesse, con quasi 400 adesioni per i test di conoscenza iniziali. Di conseguenza, è stata pianificata una nuova sessione di test a Monfalcone, mentre ulteriori date sono in fase di definizione per Sestri Ponente.
Ubriachezza molesta, schiamazzi e degrado
L’insicurezza percepita dai sestresi sarebbe legata a condizioni che si ripetono e vengono spesso denunciate anche in altre zone di Genova come Sampierdarena e il Centro Storico. Ubriachezza molesta, schiamazzi e degrado. L’assessore Gambino, dati alla mano, ha risposto alle accuse di alcuni residenti per cui ci sarebbero troppi pochi agenti in giro per il quartiere: "La polizia locale presidia e segue i percorsi che abbiamo deciso per cercare di rispondere alle tante segnalazioni - ha detto l’assessore - nel 2024 sono arrivate alla polizia locale, tramite il 112, più di 100 chiamate (solo dal quartiere di Sestri Ponente) per movida e ubriachezza molesta. Di queste 76 hanno avuto un riscontro positivo. Sono dati che fotografano una situazione di disagio, certo, ma anche che la polizia locale sta facendo il suo lavoro". Per affrontare il problema dell’abuso di alcol in strada, disagio che viene rilevato in diverse parti della città, l’ordinanza anti alcol prorogata da più di due anni non sembra bastare nonostante le tante sanzioni elevate.
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