"È l'ennesima conferma di quanto stabilito dalla corte di Giustizia dell'Unione europea e dalle sentenze del Consiglio di Stato. Le concessioni sono scadute e le spiagge devono essere liberate" così Stefano Salvetti, referente nazionale di Adiconsum sulle spiagge e referente regionale dell'associazione Mare Libero Liguria dopo la sentenza del Tar regionale che ha respinto il ricorso di tre stabilimenti balneari di Zoagli, in provincia di Genova, contro la delibera della Giunta comunale che aveva confermato la scadenza delle concessioni al 31 dicembre del 2023, dando il via alle gare previste dalla Bolkenstein. Quindi la proroga fino al 2027 non è ritenuta valida. Secondo il Tar "non vale invocare un accordo secondo cui le amministrazioni avrebbero l'obbligo di prorogare le concessioni balneari perché non risulta esistente un documento scritto e perché un simile accordo non potrebbe prevalere sulla pronuncia della Corte di Giustizia".
Salvetti (Adiconsum e Mare Libero) agli utenti: "Questa estate mettete i teli negli stabilimenti"
Una notizia accolta positivamente da Salvetti: "Noi vogliamo il ripristino delle spiagge libere con almeno il 50% disponibile per tutti. Si parlava di concessioni come atto eccezionale invece siamo arrivati all'opposto. Questa sentenza del Tar della Liguria conferma che le spiagge non sono più dei concessionari. Questa estate continueremo la nostra battaglia e le nostre azioni. Invitiamo tutti i cittadini a stendere i propri teli da mare negli stabilimenti che non hanno più titolo a rimanere lì. Dopo tutte queste sentenze non capiamo perché le procure non intervengono. Siamo ancora in uno stato di diritto? O serve un comitato nazionale di liberazione per le spiagge" conclude Salvetti lanciando una provocazione.
La sentenza del Tar della Liguria: "Le concessioni demaniali marittime hanno cessato i loro effetti"
Secondo la sentenza del Tar Liguria "sulla base del quadro regolatorio attualmente vigente, in forza delle sentenze dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato, le concessioni demaniali marittime per attività turistico-ricreative, beneficiarie di plurime proroghe ex lege, hanno cessato i loro effetti in data 31 dicembre 2023, sicché le nuove assegnazioni devono avvenire mediante selezioni imparziali e trasparenti tra i potenziali candidati, ai sensi della direttiva Bolkestein". Il tribunale amministrativo conferma la correttezza della delibera della Giunta comunale di Zoagli che "riconosciuta la scadenza dei titoli concessori in data 31 dicembre 2023, correttamente ha stabilito di esperire le selezioni per i nuovi affidamenti" e nega l'esistenza di un atto normativo su cui dovrebbe poggiarsi la proroga delle concessioni balneari.
"Per contro, non vale invocare un accordo tra lo Stato italiano e la Commissione europea, secondo cui le amministrazioni avrebbero l'obbligo di prorogare le concessioni balneari sino al settembre 2027: - è scritto nella sentenza - e ciò sia perché non risulta esistente un documento scritto racchiudente tale patto sia in quanto, in ogni caso, un simile accordo non potrebbe prevalere sul dictum della Corte di Giustizia in ordine all'incompatibilità unionale del rinnovo automatico delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative, essendo la Curia europea l'organo deputato all'interpretazione autentica del diritto eurounitario, con effetti vincolanti sia nei confronti delle autorità nazionali che delle altre istituzioni dell'Unione".
IL COMMENTO
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