GENOVA- "Una casa per chi non ha casa", questo è il nome del progetto che ha visto la sua realizzazione questo 21 aprile 2022. Un progetto messo in campo dalla comunità di Sant'Egidio e realizzato con il sostegno di Asef che dona un'abitazione ai meno fortunati.
All'inaugurazione erano presenti il responsabile della comunità di Sant'Egidio Andrea Chiappori, il vicario episcopale per il Servizio della Carità mons. Andrea Parodi, il consigliere comunale delegato alle politiche sociali Mario Baroni, il presidente del municipio Valpolcevera Federico Romeo e i vertici di Asef Maurizio Barabino e Franco Rossetti.
Le nuove case sono state recuperate mediante un progetto di ristrutturazione dalla palazzina a San Quirico. I quattro appartamenti sono destinati a persone che dispongono in maniera urgente di una casa e che necessitano di riprendere in mano la propria vita. Per le persone accolte è prevista, oltre all'abitazione, l'affiancamento psicologico e spirituale, un lavoro e un percorso di reinserimento.
Il percorso, delineato da Sant'Egidio è stato accolto e sostenuto dai dirigenti dell'azienda dei servizi funebri del comune di Genova attraverso il fondo sociale "Asef per Genova", garantisce un tetto accogliente a chi temeva di avere perso tutto e va verso il pieno reinserimento sociale.
A Genova abbiamo già avuto, e tutt'ora abbiamo, dimostrazioni di solidarietà tra civili, basti pensare al "muro della gentilezza" a Sestri Ponente, proprio fuori dalla stazione. Un muro in cui si possono lasciare i vestiti che non si utilizzano più e prenderne di nuovi se non si hanno possibilità economiche. Un'iniziativa di Federica Martellotta, una nurse dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e volontaria da più di 15 anni, che ha messo in luce quanto le persone siano disposte ad aiutare il prossimo senza ricevere niente in cambio.
Un'idea che su più fronti si è dimostrata utile non solo per i profughi ma anche per i liguri stessi, anziani, ex imprenditori e giovani. Durante la pandemia le difficoltà economiche sono notevolmente aumentate mettendo in ginocchio non solo chi già prima barcollava e viveva al risparmio per garantirsi un piatto caldo la sera, ma anche chi possedeva aziende e in meno di un anno ha visto sgretolarsi tutto l'impegno e il lavoro svolto a causa di una pandemia che ne ha costretto la chiusura definitiva.
I destinatari di questo nuovo progetto "Una casa per chi non ha casa" sono soggetti già noti all'associazione di volontariato e sono conformi alle caratteristiche necessarie per il raggiungimento degli obiettivi prefissati per concludere in maniera positiva il percorso.
I quattro appartamenti si affiancano ad altre 14 abitazioni e la nuova struttura occuperà 20 volontari di Sant'Egidio.
"Viviamo in un tempo paradossale - ha detto Chiappori- con la crisi demografica oggi nella nostra città esistono moltissime abitazioni vuote ma tanta gente non ha una casa dove vivere. C'è bisogno che tutti diano il loro contributo per aiutare le persone ad avviare percorsi nuovi".
"Questo progetto ha un'evidente ricaduta sociale, garantisce la durata nel tempo e costituisce arricchimento della nostra città - hanno detto Barabino e Rossetti - La pandemia ha colpito duramente e in modo trasversale molte fasce sociali della società. Dopo avere perso il lavoro, tanti si sono visti privati della capacità economica di provvedere a beni essenziali. Sant'Egidio è da sempre vicina alle persone in difficoltà. Abbiamo quindi deciso di accogliere la proposta di sostenere il progetto".
IL COMMENTO
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