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E mentre Tita ha subito trovato la sua strada il ritorno nel mare di Leila è stato leggermente più lungo...
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di Aurora Bottino

GENOVA-Sono state recuperate in mezzo al mare e dopo le cure all'Acquario di Genova sono tornare nel loro habitat. Il loro lieto fine è iniziato oggi, quando dalla loro vasca sono state trasportate fino al gommone che ha poi portato i due animali a largo di Bogliasco, lontano dalla zona trafficata, dove sono tornate a nuotare. 

A curare la liberazione Laura Castellano, curatrice del settore Mediterraneo e Rettili dell'Acquario di Genova, che dopo aver accompagnato Tita e Lela sul gommone si è immersa per aiutarle ad adattarsi. E mentre Tita ha subito trovato la sua strada il ritorno nel mare di Leila è stato leggermente più lungo. Tita è infatti stata pescata a largo di Portofino solo l'anno scorso, dove era stata trovata da un diportista e i suoi figli in chiara difficoltà a causa di un blocco intestinale: "Sono due tartarughe con storie diverse. A far stare male Tita era un blocco intestinale causato dalla plastica: l'abbiamo curata e ora è in grado di tornare in mare, pesando ben 36 chili".

Lela invece torna in mare dopo tre anni di cure al centro di recupero genovese, prendendo più di 20 kg arrivando a pesarne 46: "Questo animale è stato trovato a Rimigliano nel 2019 in condizioni terribili. Era impigliata in una corda di plastica con delle bottiglie attaccate, che le ha lacerato le pinne anteriori fino all'osso, e aveva anche una cicatrice sull'occhio che la rendeva quasi cieca. Siamo riusciti a rimetterla in sesto, con riabilitazione e fisioterapia, e ora può tornare in mare".

L'Acquario di Genova agisce in collaborazione con la Guardia Costiera, da contattare al ritrovamento di tartarughe in difficoltà in mare o a terra: il numero da chiamare è il 1530, attivo 24 ore al giorno. Tutte le informazioni vengono poi passate ai veterinari dell'Acquario che decidono se è il caso di ricoverare gli animali.

"Chiunque trovi una tartaruga in mare deve chiamare questo numero - spiega Castellano - , senza toccare o muovere l'animale, aspettando le nostre istruzioni in base alle condizioni della tartaruga".

L'operazione di rilascio è stata eseguita dallo staff acquariologico e medico veterinario dell'Acquario di Genova in accordo con i Carabinieri, servizio C.I.T.E.S., che coordinano a livello nazionale l'applicazione della Convenzione di Washington che tutela questi animali, e in collaborazione con la Guardia Costiera, nell’ambito delle attività previste dal Protocollo d’intesa vigente tra la Direzione Marittima e l'Acquario che ha l'obiettivo di definire e gestire i principi di intervento in caso di segnalazione, avvistamento o ritrovamento di esemplari di fauna marina feriti o in difficoltà, oltre che nel comune intento di rilanciare, in ogni favorevole occasione, un messaggio di massima sensibilità ambientale per stimolare l’utente del mare ad un radicale cambiamento culturale proteso al massimo rispetto dell’ambiente marino. 

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