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Franceschelli dopo la manifestazione ha chiesto al provveditore di verificare se esiste la possibilità di individuare le risorse necessarie per creare una seconda prima elementare
2 minuti e 37 secondi di lettura
di Michele Varì

GENOVA -Il prefetto di Genova Renato Franceschelli lancia una ciambella ai genitori e i docenti dell'Istituto comprensivo Lagaccio da settimane in lotta contro la possibilità che il prossimo anno venga creata una prima elementare con sette disabili su 24 alunni.

Toccherà ora al provveditorato della provincia tentare di individuare due maestri
che possano permettere alla scuola Duca degli Abruzzi di formare non una ma due classi.

Quella che si spera possa essere una svolta è arrivata
dopo l'incontro in prefettura fra i manifestanti della scuola e il prefetto alla presenza del provveditore di Genova Clavarino.

Nella manifestazione tante bandiere rosse e molti più manifestanti di quanti ne fossero previsti
per il presidio indetto dal sindacato Usb, docenti, personale ata e genitori dell'Istituto comprensivo Lagaccio.



L'effetto cromatico poteva trarre in inganno perchè stamane a manifestare davanti alla prefettura sono confluiti, ed erano la maggioranza, anche i manifestanti dei sindacati autonomi Usb e Sì Cobas
scesi in piazza per solidarietà con i sindacalisti di Piacenza di Si Cobas e Usb arrestati da un'indagine della polizia con l'accusa pesante di associazione a delinquere.

La simultanea manifestazione decisa da Usb, in prima linea per la difesa dei bambini disabili
ma anche per solidarizzare con i colleghi arrestati, ha inevitabilmente creato un po' di confusione e disorientato chi era lì per protestare per difendere i bambini disabili, un'iniziativa programmata da giorni.

A parlare per i genitori dell'Ic Lagaccio è stato Davide Toso,
presidente del comitato genitori Amici della Dieci, che poi ha incontrato il prefetto Franceschelli.

Toso prima della possibile svolta del prefetto mediatore aveva detto
: "Questa manifestazione è stata decisa nell'assemblea pubblica svolta il 14 luglio al Lagaccio. Stamane ho portato alla procura della repubblica l'esposto dove chiediamo che si indaghi sul percorso della scuola che potrebbe portare a una prima elementare con sette bambini disabili su 24. Lo stesso diremo al prefetto di Genova a cui porteremo la voce dei bambini e degli indifesi.


Noi proponiamo che la classe venga divisa in due sezioni da 12 con l'assunzione di altri due docenti perché due piccoli gruppi sono più gestibili da parte dei docenti. Ci rivolgiamo al prefetto per arrivare al Ministero dell'Istruzione visto che il provveditore di Genova ci ha detto che la classe si può dividere ma senza la creazione di due classi distinte".

In piazza con i manifestanti per la scuola anche l'associazione e rivista Gli Altri fondata da Rosanna Benzi, la scrittrice tetraplegica che per 25 anni, sino al 91, quando morì, ha vissuto in un polmone d'acciaio di un reparto dell'ospedale San Martino e diventata simbolo della lotta a difesa dei disabili.

A sostegno della vertenza dei genitori del Lagaccio anche il presidente del Municipio, Andrea Carratù, la vice presidente della commissione politiche sociali sanitarie del Comune Cristina Lodi, il consigliere regionale Gianni Pastorino e ovviamente i rappresentanti di Usb e SiCobas genovesi.

A spiegare la manifestazione simultanea di genitori e sindacalisti per l'indagine di Piacenza  ci ha provato Maurizio Rimassa di Usb: "Avevamo lanciato questo presidio per gli alunni disabili ma si e' aggiunta anche la questione gravissima degli arresti dei dirigenti sindacali di Piacenza che si occupano della logistica, un fatto gravissimo che ci ha portato a organizzare questo secondo presidio".

 

 

 

 

 

 

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