LA SPEZIA - Multe fino a 500 euro per chi deturpa gli arredi urbani, ma anche l'obbligo di ripulire a proprie spese e la prospettiva di ricevere il Daspo urbano nei casi più gravi. Lo stabilisce una delibera della giunta comunale che inasprisce le sanzioni, che prima arrivavano a multe fino ai 200 euro, a contrasto del fenomeno, peraltro non nuovo, del writing e delle affissioni abusive.
"Abbiamo registrato un dilagare di scritte sui palazzi pubblici e privati - ha spiegato il sindaco Pierluigi Peracchini -. Le normative attuali non ci aiutano ad essere immediatamente incisivi, ma ci permettono di agire a posteriori grazie alle telecamere del circuito urbano di videosorveglianza".
Le zone sensibili, a più alto tasso di degrado, individuate dalla Polizia Locale sono Via XX Settembre con le sue scalinate e Piazza Verdi, ma il dispositivo copre anche i Giardini Storici, la Passeggiata Morin, il Quartiere Umbertino, tutti i parchi, le scuole, i parcheggi di interscambio ed il cimitero.
"Le indagini non sono sempre semplici, perché molti agiscono incappucciati e con felpe a maniche lunghe, anche con il caldo estivo", ha spiegato il comandante Francesco Bertoneri. Il regolamento di polizia urbana, approvato nel 1999, individua i beni da difendere negli edifici pubblici, ma anche quelli privati visibili dalla pubblica via, i monumenti, i beni artistici e culturali e religiosi, le panchine, i cestini della spazzatura, gli alberi, gli attrezzi dei giochi, le targhe viarie e le piastrine dei numeri civici.
"La novità è che il sindaco possa ordinare il ripristino dei luoghi e che possa esserci, come ulteriore sanzione accessoria, l'allontanamento del soggetto responsabile - ha spiegato l'assessore alla sicurezza Giulio Guerri -. Il daspo urbano è la premessa che sta alla base di questi dispositivi".
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci