GENOVA - Scritte antisemite e svastiche. Due ritrovamenti a Genova in soli pochi giorni: il primo ai danni di un negozio dove sulla saracinesca sono comparse delle scritte antisemite (LEGGI QUI), il secondo, scoperto ieri ai danni del Liceo Cassini dove sui muri sono comparse delle svastiche e delle scritte antisemite.
La presa di posizione è netta: fuori il fascismo dai luoghi del sapere. "La scuola dovrebbe essere il luogo in cui si sviluppa un senso critico - dice Francesco Devoti, Segretario Generale Metropolitano della Rete degli Studenti - e non il luogo dove viene esaltato il periodo più buio della nostra storia, durante il quale il senso critico era invece represso. Queste scritte sono un insulto verso il mondo dell'istruzione tutto e mettono in discussione la scuola come luogo di libertà democratica e di partecipazione sociale. È inaccettabile vedere atti di questo tipo, si trovino i responsabili e le responsabili e vengano presi provvedimenti. Questo fatto inaudito è molto grave".
La questione viene ripresa anche dal rappresentante d'istituto del Liceo Cassini, nonché Segretario Confederale della Rete degli Studenti Medi, Leonardo Vasapolli: "La scuola è da sempre presidio di libertà e di formazione di cittadini e cittadine consapevoli della propria storia e capaci di discernere il giusto dallo sbagliato. E il fascismo è sbagliato. Non possiamo tollerare atteggiamenti di questo tipo, necessario rimuovere immediatamente le scritte".
Anche la Cgil ha condannato gli eventi degli ultimi giorni: "Il prossimo 9 ottobre sarà esattamente un anno dall'assalto fascista alla sede della Cgil Nazionale e per sabato 8 è stata organizzata una manifestazione in piazza del Popolo a Roma dove sono attese decine di migliaia di persone tra cui i delegati genovesi e liguri".
"Purtroppo si sta assistendo in tutto il Paese ad un incremento di episodi di chiara matrice fascista. La Cgil, nell'esprimere la propria solidarietà agli esercenti del negozio di Marassi dove è avvenuto il fatto e di tutte le studentesse e gli studenti del Cassini che hanno diritto di frequentare una scuola che li formi e che li emancipi, chiede a politica e istituzioni di agire prontamente affinchè vengano indagati e perseguiti gli esecutori di tali miserabili gesti".
IL COMMENTO
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