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Secondo il sindacato la giusta attenzione dedicata al Centro Storico rischia di mettere in pericolo altre zone della città che soffrono di problemi simili a quelli del centro cittadino
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di Aurora Bottino
 GENOVA - A far alzare il sopracciglio l'inasprimento delle regole per i minori accolti nei centri gestiti dal Comune, come l'imposizione di un coprifuoco. Proprio questo uno dei punti che preoccupa i poliziotti del capoluogo, che ora chiedono un incontro urgente al prefetto, Renato Franceschelli.
 
"Per i centri di accoglienza dei minori il comune ha deciso di inasprire le regole per il rientro e quelle interne prima di mettere in atto un percorso educativo di sostegno psico-pedagogico - si legge nella nota stampa firmata dal segretario nazionale e provinciale Siap, Roberto Traverso -. Quando questi ragazzi non rispetteranno le regole, devastando, per esempio, i centri di accoglienza, chi dovrà intervenire? A questo ci ha pensato qualcuno visto che i primi ad essere esposti sono proprio i poliziotti?".
 
Tra le regole la sveglia entro le nove del mattino, il divieto di uscire nelle ore serali con l'obbligo di rientro in struttura entro le ore 21, l'obbligo di andare a dormire entro le 24 e divieto di assumere alcol e droghe dentro e fuori dalla struttura. Pena, in special modo nel caso in cui uno degli ospiti dovesse ritardare più di mezz'ora rispetto all'orario previsto per il rientro, l'immediata comunicazione da parte della struttura dell'accaduto al commissariato di zona, alla procura dei minori e alla questura

Secondo il sindacato la giusta attenzione dedicata al Centro Storico rischia di mettere in pericolo altre zone della città che soffrono di problemi simili a quelli del centro cittadino. Si parla di "un esplicito abnorme spiegamento di divise, arrivando a parlare di un massiccio impiego del 6^ Reparto Mobile di Bolzaneto da affiancare ai già esistenti pattuglioni ed ai 100 operatori della polizia locale".

Una 'linea' che il Siap, si legge nel comunicato, da sempre ritiene profondamente sbagliata: "Rappresenta un colpo di spugna all'attività investigativa che faticosamente viene portata avanti con poche risorse lotta contro lo spaccio di stupefacenti, estorsioni e usura che stanno aumentando a causa dell'esponenziale impoverimento sociale dovuto alle conseguenze della pandemia e della guerra in Ucraina. Situazione che rappresenta un banchetto imbandito per la criminalità organizzata di stampo mafioso presente in Liguria e a Genova".

 

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