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Lo storico perito della procura: "La gronda autostradale si può fare in sicurezza, ma serve molta attenzione". L'esperto in frane ha scritto un libro di racconti per aiutare l'associazione Gigi Ghirotti
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di Michele Varì

GENOVA -"Geologicamente la Liguria è una regione fragile dove le frane sono frequenti, noi conosciamo il territorio, lo teniamo sotto controllo ma purtroppo non interveniamo, interveniamo solo quando questo processo è completato e cade la frana...".



A parlare è Alfonso Bellini, geologo, lo storico perito della procura sulle tragiche alluvioni di Genova, questi giorni ha finito di scrivere un libro di racconti "Varie ed eventuali", in vendita dalla libreria sotto il Ponte Monumentale di Roberto Rimondi, in via XX Settembre.

Il geologo, sempre in tema di fragilità del territorio, poi aggiunge: "Purtroppo in Italia la prevenzione è indigesta, eppure in Liguria ha già subito gli effetti di queste disattenzioni, le frane non avvengono all'improvviso ma avvengono gradualmente, si ha il tempo di intervenire, eppure spesso di lascia andare e così poi i costi salgono. Poi quando accadono questi disastri se ne parla per un po' e poi si smette, come è anche accaduto per la tragedia di Ischia. Le abitazioni abusive sono un problema quando sono in zone a rischio, lì bisogna intervenire subito. Di frane annunciate in Liguria ce ne sono state tante, prima fra tutte quella di Arenzano (foto a destra) che ha chiuso l'Aurelia per sei mesi, come quella a Capolungo a Nervi (nella foto a sinistra). Per evitare le frane basta studiare le carte dei vari comuni e intervenire".

Bellini risponde anche a chi teme gli effetti sul territorio della Gronda autostradale che sta per essere costruita in provincia di Genova: "Ha i suoi problemi, ma se fatta bene, come sono sicuro sarà costruita, si può costruire in sicurezza".

Per ultimo il geologo mette sull'avviso su delle infiltrazioni dal ponte Monumentale: "Ci sono delle impalcature per metterlo in sicurezza, ma occorre intervenire sulle cause che sono da ricercare sulle acque raccolte dall'Acquasola che non defluiscono più come in passato, la riprova è nella storica fontana di via Foscolo che da anni è a secco, se l'acqua non esce di lì ovviamente esce da altre parti".

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