GENOVA - Ritornano i furti con la tecnica 'vol à portière', letteralmente 'furti (vicino) alla portiera dell'auto', che vedono protagonisti gli autisti distratti: il ladro apre la portiera dell'auto, per afferrare borse e altri oggetti, mentre l'autista è distratto o mentre viene intrattenuto da un complice.
Nel giro di pochi giorni sono stati denunciati già due furti commessi con questa tecnica e i colpevoli parrebbero essere i componenti di una banda di sudamericani. L'ultimo episodio risale alla giornata di ieri, nel quartiere di Sampierdarena a Genova: una donna, dopo essere salita in macchina parcheggiata in piazza Vittorio Veneto, è stata avvicinata da un uomo che l'avvisava che le era caduto il portafoglio; mentre la signora è scesa per controllare, due uomini, complici del primo, hanno spalancato la portiera del passeggero e le hanno rubato la borsa. Dentro c'erano 100 euro, i documenti e le chiavi di casa.
Nonostante l'intervento della polizia, chiamata dalla vittima del furto, i tre malviventi non sono stati trovati ma la donna li ha descritti come giovani di origine probabilmente sudamericana.
Alcuni giorni fa è stato commesso un altro colpo utilizzando la stessa tecnica, questa volta però nel quartiere San Martino. Non si esclude che ad aver agito possa essere lo stesso gruppo di persone, ma su questo episodio stanno indagando i carabinieri.
Che sia una vecchia tecnica tornata in voga negli ultimi tempi è però certo. A novembre dell'anno appena passato, infatti, un uomo di 42 anni è stato arrestato per l'accusa di 15 episodi di vol à portière tra Albaro, il contro storico di Genova e Recco da luglio fino ottobre.
IL COMMENTO
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