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Obiettivo invio di un camion al mese da Genova
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "La guerra non finisce, i bisogni degli ucraini aumentano ma purtroppo gli aiuti diminuiscono per questo serve la solidarietà di tutti e per questo ringrazio la Comunità di Sant'Egidio della Liguria che ha deciso di organizzare un camion di aiuti in partenza da Genova per l'Ucraina". Così Adriano Roccucci, responsabile comunità Sant'Egidio Italia e coordinatore aiuti in Ucraina, in collegamento da Leopoli a 'Tiziana&Cirone".

"Io sono arrivato qui a Leopoli dopo aver fatto un giro in Ucraina per visitare le realtà di Sant'Egidio che stanno lavorando a Kiev, Ivano-Frankivs'k e qui a Leopoli - racconta Roccucci - la situazione da una parte è quella che conosciamo dalle cronache di una guerra che se ha avuto qualche ora di sosta, in realtà non finisce: continua a colpire le città continua a essere combattuto in maniera molto violenta sulla linea del fronte e continua quindi a disseminare distruzioni, vittime e feriti e a rendere ancora più difficile la situazione dei tanti che sono profughi sia all'estero che rifugiati e sfollati all'interno dell'Ucraina. Si calcola che all'interno dell'Ucraina siano tra i sette e gli 8 milioni, quindi si tratta di persone che hanno lasciato le loro case. Spesso le loro case sono state distrutte, hanno conosciuto la violenza, hanno conosciuto i bombardamenti, si ritrovano senza niente o con poco, con i loro risparmi che vengono meno, con le difficoltà di trovare lavoro, con la necessità di dover reperire un alloggio e che quindi hanno un notevole bisogno".

"C'è un bisogno crescente di beni essenziali, oggi Sant'Egidio in Ucraina, ogni mese distribuisce tra 9 e 10mila pacchi alimentari, cioè sono persone che hanno bisogno di un aiuto importante per andare avanti, per sopravvivere".

Ucraina, l'appello di Sant'Egidio: "Aiutateci a portare un camion di aiuti al mese"


Seicento tonnellate di aiuti, per un valore di oltre 10 milioni di euro è quello che la Comunità di Sant’Egidio ha inviato in Ucraina dall’Italia e da altri paesi europei, durante il periodo della guerra. Gli aiuti arrivano agli sfollati e alle istituzioni sanitarie delle diverse regioni dell’Ucraina colpite dalla guerra. A Kiev, Leopoli, Ivano-Frankivsk sono in funzione i centri di aiuto, dove le persone possono ricevere materiali di prima necessità e prodotti alimentari.


"La logistica di attraversamento delle frontiere è decisamente migliorata - spiega Roccucci - in alcuni giorni, in alcune settimane può avere un rallentamento dovuto semplicemente a un afflusso maggiore di mezzi di trasporto commerciali che portano merci, ma sostanzialmente fra i 2 e 3 giorni le merci dall'Italia raggiungono Leopoli, da cui poi vengono inoltrate sia a Kiev che in altri centri, ma riusciamo a mandare anche molti aiuti nelle regioni proprio a ridosso del fronte da Kramatorsk, regione di Donetsk, Mykolaïv e la zona di Zaporizhia, con una logistica di trasporti interni piuttosto efficace, che si avvale dell'ausilio anche di servizi postali sia di Stato che privati, che con notevole precisione ed efficacia, raggiungono anche località più distanti e collocate anche nelle zone più in difficoltà e più a rischio".

La scommessa della Comunità di sant'Egidio Liguria è quella di mandare un camion al mese da Genova diretto in Ucraina, un camion che ha un costo di circa 60mila euro e per questo è arrivato il ringraziamento di Roccucci anche per l'impegno e il sostegno di Primocanale:


"Grazie per averci dato questa possibilità e mi rivolgo alle ascoltatrici e agli ascoltatori che da Genova e dalla Liguria ci ascoltano perché sostengano questa iniziativa che parte dalla Comunità di Sant'Egidio di Genova e della Liguria a cui va anche il mio ringraziamento che è un'iniziativa di solidarietà necessaria, necessaria perché vi ho detto, aumenta il bisogno delle persone in Ucraina, ma purtroppo allo stesso tempo diminuiscono gli aiuti umanitari. La guerra non finisce, il bisogno degli ucraini aumenta. È un bisogno di donne, di bambini, di malati, di anziani e credo che sia un dovere di empatia, di solidarietà umana riuscire dall'Italia in questo caso da Genova e dalla Liguria, a mostrare una solidarietà molto concreta. Sant'Egidio ha una presenza in Ucraina da più di trent'anni, una rete capillare di contatti con la società civile e questo è garanzia che gli aiuti che vengono mandati raggiungano chi ha necessità realmente e vengano distribuiti alle persone. Quindi questo è un motivo in più per poter consolidare e rafforzare questo aiuto. Quindi il mio appello è un appello che viene dal cuore che viene da chi ha appena visto e incontrato tanti profughi che raccontano storie di sofferenza incredibile, di settimane passate nelle cantine e nei rifugi di violenza subita e che suscitano un sentimento e un desiderio di solidarietà. Quindi con queste parole mi rimetto alla generosità di chi ci ascolta a sostegno di questo nostro impegno".

 

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