GENOVA - Che i rapporti tra i lavoratori di Ansaldo Energia e il sindaco Marco Bucci non fossero distesi era cosa nota, ma questa mattina, durante la commemorazione del 25 aprile, ve ne è stata conferma. I fatti risalgono allo scorso ottobre, quando i dipendenti dell'azienda organizzarono un lungo sciopero con annessa occupazione dell'aeroporto genovese, venendo poi accusati di "teppismo" da parte del presidente ligure Toti e del sindaco Bucci. E come si suol dire, sotto il cielo di Genova "noi non dimentichiamo". E così è stato: l'ingresso in Ansaldo di Marco Bucci è stato accompagnato da fischi e striscioni, come il suo intervento, quasi non udibile, a causa dei forti rumori di protesta in sottofondo. "Vattene via, Ansaldo non ti vuole", urlavano i lavoratori, intonando la celebre canzone del 25 aprile, simbolo di liberazione, "Bella ciao".
Non solo fischi e parole di rifiuto verso il sindaco Bucci, ma anche uno striscione, scritto in rosso e nero: "Bucci: i teppisti non ti stanno ad ascoltare". È partita inoltre, dagli operai, la richiesta di scuse da parte del primo cittadino per le parole utilizzate nei giorni della vertenza di Ansaldo Energia. I lavoratori, come espresso in precedenza, auspicavano un sostegno diverso da parte del sindaco e le sue critiche sul blocco della città non sono state, a quanto pare, digerite. Marco Bucci non ha voluto rilasciare dichiarazioni rispetto alla contestazione subìta, ma durante il suo discorso ha ribadito che "la libertà dovete mantenerla e darla alle prossime generazioni". A una settimana dalle commemorazioni del 25 aprile il clima, a Genova, sembra già essere molto surriscaldato.
IL COMMENTO
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