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Prima la visita in fabbrica ad Ansaldo Energia, poi quella all'ospedale pediatrico Giannina Gaslini
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - Visita genovese per il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, in occasione della mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil su "una nuova stagione del lavoro e dei diritti". Prima tappa ad Ansaldo Energia, seconda all'ospedale pediatrico Giannina Gaslini

"Stiamo chiedendo un cambiamento vero delle politiche economiche e sociali. C’è un problema salariale, bisogna aumentare i salari perché la gente non arriva a fine mese, c’è troppa precarietà e le risorse vanno prese attraverso una seria riforma fiscale che combatta l’evasione, che redistribuisca la ricchezza e bisogna investire sulla sanità che è un problema serio - ha spiegato Maurizio Landini -. Non bisogna perdere l’occasione del Pnrr, ci sono ritardi non solo per colpa di questo governo. Bisogna fare investimenti in risorse umane e occupazione. Chiediamo di essere ascoltati e di poter aprire trattative per un confronto che a oggi non c’è stato proprio per produrre questo cambiamento. I cambiamenti in un paese li fanno le persone che lavorano e non è accettabile che il peso fiscale sia tutto su lavoratori dipendenti e pensionati, anzi bisogna aumentare gli stipendi e prendere i soldi dove sono".

Nella sede di Ansaldo Energia il segretario generale della Cgil ha rivolto il proprio plauso ai lavoratori che "hanno ottenuto un risultato importante, quello della ricapitalizzazione e di permettere ad Ansaldo di andare avanti con un piano industriale che rilancia un'azienda che non ha solo 170 anni di storia ma ha competenza, intelligenza e prodotti che nessun altro ha". 

Landini punge il Governo sulla Liberazione, "se c’è un governo di centrodestra è perché i cittadini hanno potuto votare perché c’è stato il 25 aprile, se ci fosse  ancora il fascismo non ci sarebbero neanche le elezioni e nessuno di centrodestra avrebbe potuto essere al governo", poi attacca il ministro  Francesco Lollobrigida per le sue parole riguardo alla teoria della sostituzione etnica: "Ha detto una grande sciocchezza, anche pericolosa tanto più che è al Governo. È una cultura e una logica non accettabile e che è contro gli interessi del nostro Paese. C'è il problema del creare lavoro perché in alcuni settori trovano anche poco perché c'è un livello di precarietà senza precedenti, devono pagare di più le persone se vogliono trovarle. Il nostro Paese è quello col livello di precarietà più alto e il Governo, secondo noi sbagliando, sta anche liberalizzando il sistema degli appalti: reintrodurre il concetto del subappalto a cascata è una follia pura, perché vuol dire non puntare alla crescita della qualità delle attività ma vuol dire pensare ancora allo sfruttamento e alla competizione giocata sulla riduzione dei diritti e dei salari, vuol dire non dare un futuro al nostro Paese. La nostra politica deve essere in grado di affrontare seriamente la questione delle persone non italiane che arrivano nel nostro Paese, abbiamo già cinque milioni di lavoratori che sono qui, pagano le tasse e i contributi che permettono al nostro Paese di stare in piedi. Usare l'immigrazione come elemento di paura è stupido e sbagliato perché non è quello di fare bisogno, anzi bisognerebbe contrastare l'evasione e la speculazione. Un mondo dove i soldi possono circolare liberi dove gli pare, addirittura qualcuno ha pensato di fare paradisi fiscali per i soldi, e invece le persone non si possono muovere è un modello sociale che non sta in piedi. Questa discussione va fatta adesso che abbiamo questi 200 miliardi del Pnrr per far crescere il nostro Paese. Ogni anno più di 120mila nostri giovani vanno a lavorare da altre parti. Più che i porti bisognerebbe chiudere gli aeroporti perché sono più gli italiani che se ne vanno che gli stranieri che vengono da noi. Stiamo perdendo competenze e intelligenze perché qui sono pagati poco o sono sfruttati. In giro per il mondo invece sono pagati di più e danno un contributo alla crescita. Non bisogna avere paura di chi arriva ma investire e utilizzare le intelligenze di cui disponiamo".

Sulla crisi di produzione di ex Ilva e Leonardo con l'arrivo di Cingolani: "Non giudichiamo le persone - spiega Landini - si tratta di capire quali sono le scelte e i programmi industriali. Se parliamo di Ilva è da tempo che diciamo che lo Stato e il Governo devono fare la loro parte, lo stesso per Leonardo e chiediamo che si vari un'agenzia per lo sviluppo del nostro Paese, abbiamo bisogno di politiche industriali che affrontino tutte le attività. Abbiamo anche Fincantieri, Eni, Enel, Terna. Serve un coordinamento su tutte queste aziende pubbliche".

Il segretario della Cgil affronta anche il tema della sanità, "è al collasso - dichiara -. Prima della pandemia erano stati tagliati 30-40 miliardi e anche il Def (Documento di Economia e Finanza) nell'ultima proposta del Governo prevede un taglio della spesa sanitaria. Non è accettabile perché manca personale, inoltre i cittadini che hanno bisogno della sanità si trovano davanti a liste d'attesa lunghissime e sono costretti a pagare. Investire sulla sanità pubblica per noi è una priorità assoluta per fare assunzioni ma anche per portare i servizi socio sanitari sul territorio. Non riguarda solo chi lavora nella sanità, è una priorità nazionale. C'è bisogno di cambiare e di investire sulla sanità, cambiando le politiche fatte fino ad oggi. Trovo non accettabile l'idea dell'autonomia differenziata: dividere il Paese, che è già diviso, e non unirlo è un altro errore fondamentale che il Governo sta facendo. Dobbiamo difendere il diritto dei cittadini di farsi curare in qualsiasi parte del Paese viva".

Il Def secondo Cgil non affronta i problemi di fondo: "Non è previsto un euro per i rinnovi dei contratti, taglia la spesa ma se vogliamo aumentare la spesa dobbiamo prendere i soldi dove sono ovvero con una lotta vera ai 100 miliardi di evasione fiscale e con la riduzione della tassazione sul lavoro dipendente, mentre va aumentata sulla rendita finanziaria, sulla rendita immobiliare e sui profitti. Non siamo disponibili ad accettare un Def che vede aumentare la precarietà, perché non fanno le assunzioni, e che vede il taglio della sanità e di altri diritti fondamentali".

Giorgia Meloni per rispondere alle critiche sulla gestione dell'immigrazione in relazione alla domanda di lavoro ha parlato della necessità di aumentare il lavoro femminile: "I livelli di disoccupazione femminile sono altissimi e le donne sono anche pagate meno - spiega Landini - ma utilizzare questo strumento oggi per rispondere all'immigrazione è una sciocchezza perché abbiamo bisogno di entrambe le cose. Per quanto riguarda la natalità bisogna portare quei servizi sociali che oggi non ci sono come asili e scuole, inoltre bisogna contrastare la precarietà, perché non è accettabile avere condizioni di lavoro in cui chi lavora è povero. Bisogna cambiare le leggi sbagliate che sono state fatte in questi anni".