GENOVA - La tragedia dell'Emilia Romagna ha colpito anche le colture, decimate, ma anche la vasta produzione di frutta che è andata completamente persa.
Differenti le conseguenze del maltempo invece in Liguria, dove l'alternanza tra siccità e grandinate continua a rovinare i raccolti. Decine quelli perduti tra Savignone e Busalla dove è avvenuta l'ultima grandinata che ha imbiancato le strade. A fare la fotografia della situazione ai microfoni di Primocanale è Andrea Sampietro, il direttore di Confragricoltura Liguria.
"Partiamo dall'Emilia Romagna, che è il cuore pulsante dell'orticoltura e della frutticoltura di tutto il nostro paese, come Confagricoltura abbiamo stimato la perdita di almeno 10 milioni di alberi da frutto a causa delle inondazione. Purtroppo sono le prime cose che "vanno" a causa delle asfissia delle radici. Albicocche, susine, pesche, per non parlare dei danni alle coltivazioni dei kiwi. Dopo il ritiro della acque la cifra di perdite stimate si quadruplicherà".
"L'economia italiana ne soffrirà, soprattutto per l'export oltre che per il mercato italiano"
A livello Ligure, invece, la situazione migliora ma è comunque preoccupante. Il tempo "ballerino", che alterna sole e siccità a grandine e temporali è diventato quasi un'abitudine. "In Liguria si cerca di trovare dei rimedi, penso ad esempio all'infrastrutturazione delle nostre campagne, come le reti antigrandine su determinate produzioni piuttosto che sulle serre - continua Sampietro -. Così come per i periodi siccitosi, tutto ciò che è collegato, ad esempio alla regimazione, alla raccolta delle acque, anche qua non sempre in maniera lungimirante, a livello di pianificazione e a livello politico".
Ma quello che preoccupa veramente, anche in Liguria, è cosa troveremo sui banchi dei mercati italiani: "Temo che non sarà solamente un aumento dei prezzi - spiega Sampietro -, ma temo fortemente che rischieremo in estate, soprattutto per la frutta, di non trovarla sui banchi dei nostri mercati, soprattutto pesche e albicocca. È un'affermazione un po' forte, si, ma è la realtà: è andato completamente a bagno l'80% della nostra frutta".
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