GENOVA - Un ritrovamento avvenuto per caso, grazie all'occhio attento di un restauratore, chiamato nella chiesa di San Francesco dei Frati minori cappuccini di Monterosso al Mare per il controllo di due tele dipinte che da centinaia di anni celavano le reliquie di quattro martiri romani.
In occasione del quattrocentesimo anniversario della dedicazione a san Francesco della Chiesa di Monterosso, sono state svelate le reliquie dei martiri cristiani celate nell'altare maggiore di cui si era persa traccia dell'esistenza.
Si tratta precisamente delle reliquie dei santi martiri Albina, Vittorino, Quintiliano e Palmazio, che fino a qualche settimana fa erano nascosti dietro a due dipinti del XVII secolo, posti ai lati della pala centrale, che rappresentano santa Chiara e santa Rosa da Viterbo del pittore genovese Giuseppe Palmieri. Il ritrovamento è avvenuto grazie a un restauratore, che ha notato due piccole serrature su entrambe le tele.
Dopo la scoperta lo studio: le reliquie furono donate da padre cappuccino Felice da Belmonte al nobile genovese Giovanni Battista Squarciafico, fratello del cappuccino Francesco Maria, il quale aveva incaricato i propri congiunti di sostenere le spese per la costruzione del convento di Monterosso. Le reliquie, chiuse in cinque scatole di legno, autenticate e sigillate da Mons. Domenico De' Marini Arcivescovo di Genova, arrivarono quindi a Monterosso il 30 ottobre 1622.
All'interno delle ancone lignee costruite appositamente per le reliquie, sono stati trovati parte del cranio e tre ossa lunghe e alcune ossa piccole, contenute in una ampolla di vetro, di San Palmazio insieme con parte del cranio e tre ossa lunghe di Sant'Albina. Stessa cosa per San Vittorino e San Quintiliano.
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