GENOVA - "È un periodo di altissima stagione, non siamo al 100% di occupazione della camere ma circa al 75%. Siamo così da Pasqua e la sensazione è che luglio e agosto saranno ottimi" così Gianluca Faziola, presidente dell'Associazione Albergatori di Genova fotografa la situazione in queste settimane tra metà e fine giugno.
Il turismo sta diventando sempre più centrale nell'economia della Liguria e di Genova. Nelle strutture ricettive tre camere su quattro sono già occupate. Il bilancio nel resto dell'anno per il presidente degli albergatori di Genova è positivo: se in bassa stagione il movimento è legato soprattutto a chi si muove per business ora a trainare è il turismo, non solo storia, cultura e Acquario, c'è chi pernotta a Genova per comodità per poi muoversi verso le riviere.
"Noi dipendiamo del loro andamento delle riviere. Ci capita di avere in questo periodo il turista che viene a Genova con la famiglia, hanno base qui e poi si muovono per andare nelle località lungo la Riviera di Ponente e Levante. Se vanno bene le Riviere va bene anche Genova" precisa Faziola.
Storicamente la media di pernottamento dei turisti nelle strutture ricettive di Genova viaggia tra 1,8 e 2 giorni. "Di fatto la media è di due notti, questa volta invece i tempi di permanenza si sono allungati, complice anche l'Ocean Race che ha portato tanti addetti ai lavori a sostare in città per tutta la durata della manifestazione" racconta il presidente degli albergatori di Genova.
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Ma in questo periodo che profilo ha il turista che sceglie Genova? Giovani famiglie o coppie prima di tutto. Le nazionalità di provenienza sono in ordine: francesi, svizzeri, tedeschi, americani e inglesi. C'è movimento anche dal Nord Europa: scandinavia, Olanda e Belgio. E poi si rivedono dopo gli anni del Covid, seppur con il contagocce: giapponesi, cinesi, indiani: in quest'ultimo caso "numeri non rilevanti sotto il piano economico ma intanto qualcosa si muove" precisa Faziola.
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Si va verso un periodo caldo di grandi numeri anche a Genova e non solo in tutta la Liguria. Ma se a Genova ci sono oltre 10 mila posti letto tra alberghi, B&B, ostelli (3 mila posti letto) e case a uso turistico (quasi 7,5 mila posti letto) il problema del nero è ancora centrale. Un tema che può essere affrontato a livello nazionale ma che fatica a trovare una soluzione.
A Genova questo succede soprattutto nei vicoli. Turisti che, in nero, sostano in città. Persone che nessuna statistica registra, è come se non ci fossero. "C'è una stima di quasi un milione di presenze di turisti all'anno che non viene registrata" precisa Faziola. Nel 2022 il numero di turisti arrivato in città è stato di circa 2,5 milioni.
Cosa succede è chiaro: ipotizziamo di avere due appartamenti nei vicoli nello stesso edificio e nello stesso pianerottolo: il primo registrato come struttura ricettiva, il secondo no. Arriva da fuori Genova una famiglia composta da padre, madre, due bambini e due nonni. La famiglia con padre, madre e i due bambini dorme nell'appartamento registrato (quindi vengono pagate le tasse e la loro presenza è conteggiata); i due nonni invece dormono nell'altro appartamento che ai fini turistici non esiste. Di fatto di loro nessuna traccia come turisti e quindi la loro presenza si perde nel vuoto.
Dal presidente degli albergatori genovesi c'è poi la spinta a veder migliorare il centro storico spesso scenario di situazioni non propriamente turistiche tra spaccio e degrado a seconda del vicolo che si imbocca. "Deve essere un valore aggiunto - precisa Faziola - il Comune vuole metterci mano, ora se esci dalle direttrici Fontane Marose-piazza Banchi e da piazza delle Erbe-vico di san Bernardo il rischio è che invece di un valore aggiunto sia quasi penalizzante".
Altro tema è l'offerta culturale che a Genova si trova dislocata in una miriade di luoghi tra palazzi storici, ville, giardini e altre attrattività. "Non siamo ancora riusciti a metterla a sistema e a farla diventare un vero elemento di attrazione, a Genova vengono soprattutto per l'Acquario, sia lodato l'Acquario, ma abbiamo altre carte da giocarci. Io ho il pallino del 'museo nuovo' dove concentrare le nostre eccellenze, una sorta di Uffizi alla genovese" conclude Faziola.
IL COMMENTO
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