GENOVA - Da una parte il settore green tech che viaggia sempre più in direzione Trieste e la mancanza di commesse per il 2024, dall'altra le rassicurazioni dei vertici di Ansaldo Energia sul piano di rilancio e crescita del gruppo a Genova. "L'idea è quella di assumere a Genova" ha detto a margine dell'evento per 170 anni dell'azienda l'amministratore delegato Fabrizio Fabbri.
Lo sviluppo della parte green andrà probabilmente a Trieste. Si parla di sviluppo, quindi una parte che al momento a Genova non c'è (quella presente oggi a Genova resterà a Genova spiega Fabbri) ma che riguarda un settore strategico del Paese.
Su quale sarà lo sviluppo del green tech c'è ancora incertezza. Per questo l'Ansaldo punta a "esplorare" opportunità, in questo caso a Trieste dove è in atto una trattativa per l'acquisizione di Wartsila (al momento è nella fase della due diligence). "Bisogna capire quale sarà la tecnologia che potrà funzionare nel futuro - spiega l'ad Fabbri -. Il problema non è l'investimento ma chi sosterrà le spese operative di chi utilizza combustili come ad esempio l'idrogeno verde che ha un prezzo ancora molto elevato".
Portare lo sviluppo del settore nel Nord-Est non sembra preoccupare la politica, nazionale e locale, con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti che sostengono che la crescita a Trieste rappresenta un rafforzamento dell'azienda senza penalizzare Genova. Lo stesso Fabbri ha ribadito che al momento il green tech rappresenta una porzione marginale dell'attività di Ansaldo Energia che punta ancora sulla produzione tradizionale nel settore termico: turbine a vapore, turbine a gas, generatori "che sono sempre più efficienti, sofisticati e utilizzano combustili innovativi" precisa Fabbri.
La presidente di Ansaldo Energia Lorenza Franca Franzino punta sull'innovazione: "La storia di Ansaldo è una storia che continuerà perchè sa evolversi, ha cambiato molto e cambieremo ancora. Genova è l'Ansaldo e l'Ansaldo è Genova: non potremo prescindere da Genova perchè Ansaldo è nata qui, qui è radicata e i suoi migliori tecnici sono qui". E poi prosegue segnando la strada: "Proseguiremo sul tema del gas ragionando di idrogeno e poi parlermo di energia rinnovabili tenendo conto che abbiamo una società importante che si occupa di nucleare che potrebbe essere il futuro anche per la nostra Italia".
Proprio il tema del nucleare sta tornando centrale nel Paese. Ansaldo Nucleare è nata a Genova nel 1989 dalla fusione tra Nira (Nucleare Italiana Reattori Avanzati ) e Amn (Ansaldo Meccanico Nucleare). Nel 1999 diventa una divisione di Ansaldo Energia e nel novembre 2005 viene trasformata in una spa controllata al 100% da Ansaldo Energia. Ha 170 dipendenti, in maggioranza i tecnici che lavoravano nella Divisione Nucleare di Ansaldo Energia. Proprio questo potrebbe essere un settore di crescita per Genova.
Su questo punto l'ad Fabbri spiega: "Il nucleare è un tema che si sta rivisitando perché in termini di emissioni megawatt/ora è uno dei meno impattanti però ci sono tempi non brevissimi, specialmente per l'Italia, però noi siamo lì e siamo pronti".
In Italia il discorso attorno al nucleare ha ripreso forza a livello politico con il governo che ha annunciato di voler far ripartire una piattaforma sulla ricerca col il ministro per l'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che poche settimane fa in un'intervista a La Repubblica ha detto che "l'Italia deve continuare a essere protagonista nei grandi progetti internazionali, sia di fissione che di fusione, in cui sono coinvolte aziende nazionali, anche con commesse rilevanti. Vogliamo sdoganare il tema a livello nazionale" specificano che "le fonti rinnovabili non bastano".
Per l'Italia si parla del nucleare di quarta generazione, il cosiddetto nucleare sostenibile che promette di andare oltre ad alcune delle principali criticità del passato. Ad esempio attraverso l'utilizzo dell'uranio naturale che non viene trasformato in rifiuto radioattivo. Ma i tempi sono lunghi: il 2035 per i prototipi più consolidati di quarta generazione più il tempo per vederli all'opera. Il tutto solo se l'Italia dovesse decidere viaggiare realmente verso quella strada. In passato il referendum popolare ha bloccato l'opzione nucleare quando i Paesi vicini invece hanno costruito numerose centrali. Pro e contro della scelta sono al centro dei dibattiti tra esperti.
Dal 2008 al 2012 Ansaldo Nucleare ha curato la progettazione, realizzazione, consegna e assistenza all'installazione dello scambiatore di calore passivo per la rimozione del calore di decadimento (componente ASME III, Divisione 1, Classe 1 – primo nel suo genere) per la Westinghouse AP1000 presso Sanmen Unit 1 in Cina. Dal 2007 al 2016 Ansaldo Nucleare ha curato la progettazione meccanica, realizzato, certificato e assistito l'installazione del contenitore di contenimento e delle sue pertinenze (secondo ASME III, Divisione 1, Classe MC) per lo stesso stabilimento di Sanmen. Nell'ambito di un Consorzio con Atomic Energy of Canada Limited (AECL), Ansaldo Nucleare ha contribuito al completamento dell'Unità 1 (nel 1996, primo tipo CANDU6 in Europa) e dell'Unità 2 (nel 2007) presso la centrale nucleare di Cernavoda in Romania. Ansaldo Nucleare continua a fornire servizi di progettazione e manutenzione alle due Unità di Cernavoda, e si prepara a partecipare alla realizzazione delle Unità 3 e 4. Relativamente al progetto Fusione ITER, Ansaldo Nucleare lavora alla commessa per la Distribuzione Elettrica di Emergenza: un complesso progetto multidisciplinare che prevede la progettazione, fornitura, installazione, collaudo e messa in servizio dei sistemi di Distribuzione Elettrica di Emergenza – comprese le opere civili per alloggiamento e supporto fisico.
IL COMMENTO
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