REZZOAGLIO - Limitazioni anche in Val d’Aveto, esclusa dalla zona rossa che va da Recco ad Albissola per il diffondersi della peste suina. Qui è stata istituita la zona di sorveglianza e anche in questo caso, nonostante la malattia non si sia ancora diffusa e non siano state trovate carcasse di cinghiali uccisi dalla variante africana, sono state attivate una serie di misure che servono per tenere sotto controllo la situazione evitando che degeneri. “Abbiamo innalzato una terza rete di protezione per i nostri allevamenti di maiali - spiega Manuela Casaleggi, allevatrice di maiali di mucche a Rezzoaglio - e l’abbiamo aggiunta alle due che già avevamo. Due sono elettriche mentre una è normale, in fil di ferro, in questo modo cerchiamo di evitare che i lupi, ma soprattutto i cinghiali, entrino a contatto con i nostri maiali. Inoltre solo una persona può andare a dare il cibo agli animali, dotata di protezioni e di presidi monouso che poi vengono gettati via. Ancora, da quando in Liguria sono stati trovati i cinghiali morti per peste suina, anche nella nostra zona è vietato macellare gli animali fuori regione. Noi ad esempio li macellavamo in provincia di Piacenza ma adesso non è più possibile.
Le autorità ci hanno consigliato di andare a Varese Ligure, ma noi ormai da anni avevamo rapporti con Bettola e dovete sapere che per la qualità dei prodotti da macellazione è fondamentale che i maiali non siano stressati anche semplicemente dal viaggio che li porta al macello, perché le carni hanno una qualità inferiore. Adesso stiamo prendendo tempo sperando che le cose cambino e che si possano tornare a macellare anche fuori regione. Inoltre conviene chiesto non di abbatterli ma di limitarne il numero...” Proprio a questa tematica sarà dedicata la puntata di “Presa diretta” in onda venerdì sera alle 20 e domenica alle 14:30 su Primocanale e in streaming sul nostro sito Internet. Oltre al tema della peste suina, vi mostreremo anche gli archetti di pietra della frazione di Casaleggio, nel comune di Rezzoaglio, dove abbiamo incontrato anche “l’uomo delle pietre”.
In merito alle limitazioni che invece sono attive nelle zone rosse, anche per chi volesse svolgere attività all’aria aperta nel verde, in Val d’Aveto si è registrato un aumento di visitatori che non potendo andare altrove si sono riversati in questa zona.
IL COMMENTO
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