GENOVA - Offrire una prima ospitalità, con il supporto di operatrici adeguatamente formate, per uscire da un legame violento e iniziare un percorso per la vita in autonomia.
È l'obiettivo del progetto sperimentale V.E.R.A- Violenza, Emergenza, Rischio e Accoglienza delle Politiche sociali del Comune di Genova, presentato oggi a Palazzo Tursi, e che partirà lunedì 27. Il progetto, della durata di sei mesi, con un finanziamento di 70 mila euro di quota servizi Fondo Povertà, è realizzato in collaborazione con il Cerchio delle Relazioni e il centro Per Non Subire Violenza, gestori delle case rifugio e centri antiviolenza accreditati da Regione Liguria.
"Il progetto Vera si inserisce nell'ambito di un quadro di riferimento delle politiche rivolte al contrasto della violenza di genere voluto dall'Amministrazione, che rappresenta un modello innovativo a livello nazionale. In questi anni è stato rilevato dai servizi sociali del Comune di Genova e dagli enti accreditati - ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso - l'incremento di segnalazioni . Questo ci richiama anche a un sempre maggiore impegno nella messa in campo di azioni di contrasto e prevenzione. E' fondamentale inserire come priorità tra gli interventi di pronto intervento sociale un servizio sperimentale per porre fine alla violenza sulla donna e sui suoi figli attraverso l'accoglienza in un luogo protetto e il sostegno tempestivo di operatori dedicati".
"Genova è una città dove si evidenziano numerosi casi e la progettualità avviata dal Comune di attivazione di un pronto soccorso socioeducativo emergenziale risulta un'iniziativa fondamentale - spiega Paolo Cremonesi, direttore delle Struttura complessa di emergenza dell'ospedale Galliera Paolo Cremonesi -, per la rete dei pronto soccorso e in generale per tutta la città".
Il servizio Vera offre a tutte le donne, con o senza figli, vittime di maltrattamenti e di violenza di genere, una prima ospitalità per un periodo variabile in base alla specificità delle diverse situazioni: da un minimo di 5 giorni a un massimo di un mese, con un supporto alla donna da parte di un'equipe di educatrici che garantiscono beni di prima necessità, mediazione culturale, linguistica e colloqui di accoglienza per l'accompagnamento verso i centri antiviolenza. Ad attivare il servizio, che ha una durata sperimentale di sei mesi, saranno gli ambiti territoriali sociali, il pronto intervento sociale dell'ufficio cittadini senza territorio e il servizio di emergenza sociale del Comune di Genova.
IL COMMENTO
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