Negli scorsi 22 e 23 novembre la federazione regionale della Liguria, con i suoi delegati provenienti da Imperia, Savona, Genova e La Spezia, ha partecipato attivamente alla celebrazione del XIV congresso nazionale Faisa-Cisal. Si è trattato di un congresso nazionale, partecipato da senatori e deputati, dai presidenti delle associazioni datoriali e dai segretari delle organizzazioni sindacali del Ccnl di categoria. Al centro un congresso di trasformazione e continuità per un ruolo attivo, partecipativo e unitario, in un’ottica di costruzione e rinnovamento per un sindacato che da sempre ha saputo essere una voce fuori dal coro, una guida per lavoratori e iscritti. "Né rossi né neri solo tranvieri, da sempre e per sempre!" si legge nel comunicato.
"Il cambiamento va vissuto, cavalcato e nondimeno guidato, Faisa si candida ad essere ancora protagonista del futuro del Tpl nazionale e locale ma lo vuole essere mettendo al centro come sempre i lavoratori, lavorando con le associazioni datoriali e le istituzioni nella costruzione di un trasporto pubblico migliore. L'evoluzione digitale, la trasformazione tecnologica, la crisi pandemica prima, e la crisi internazionale a seguire, hanno minato le basi del Tpl ma hanno dato anche nuovo slancio per ricercare obiettivi più audaci - si legge nella nota di Faisa-Cisal -. I lavoratori della mobilità, sono stati tra i più coraggiosi protagonisti di queste sfide e noi della Faisa-Cisal accettiamo le sfide e combattiamo per vincerle per i nostri iscritti, per le loro famiglie e per le nostre città e per il nostro paese".
Diversi i temi che sono stati trattati dal congresso: paese, lavoro, dignità e sicurezza rappresentano le sfide che l'associazione vuole vincere insieme. Nel corso del dibattito è emerso come Faisa-Cisal giudichi positiva ma insufficiente la previsione di spesa introdotta nella legge recante il bilancio di previsione dello Stato. "Infatti la somma messa a disposizione di 500 milioni di euro per il solo anno 2023, è una misura una tantum riferita alla sola compensazione della riduzione dei ricavi tariffari conseguenti all'emergenza sanitaria da Covid-19 e non tiene assolutamente in considerazione dell’aumento dei costi inflattivi e dei fattori di produzione in genere, anche in termini di strutturalità".
"Nel corso dell’assise è stato ribadito come le proposte di modifica delle norme che regolamentano il diritto di sciopero, avanzate da una associazione datoriale e, sembrerebbe, supportate da alcuni parlamentari, quali quelle di consentire la proclamazione di uno sciopero esclusivamente ad almeno tre delle organizzazioni sindacali firmatarie dei Ccnl di riferimento, introducendo, nel contempo, il concetto di referendum preventivo e di adesione preventiva allo sciopero, arrivando addirittura ad ipotizzare di vietare forme di protesta o di astensione dal lavoro in alcuni settori produttivi, sarebbero un chiaro tentativo di limitare ulteriormente l'esercizio di un diritto costituzionalmente garantito, rischiando, di fatto, di vanificarne gli effetti, o ancora peggio determinarne l’occasione per alimentarne la conflittualità, in un momento in cui il Paese ha bisogno di soluzioni e non di problemi" prosegue la nota.
#BASTAGGRESSIONI è la campagna che Faisa-Cisal porta avanti da anni al fianco dei lavoratori. "A Genova abbiamo sottoscritto, per primi in Italia, un Protocollo con Filt-Fit-Uiltrasporti riguardante la sicurezza. Un documento che attraverso un tavolo permanente tra comune di Genova, Amt e le quattro organizzazioni sindacali, ha reso concrete azioni e misure a tutela delle condizioni di lavoro del personale e a garanzia di un migliore servizio per l’utenza. Ma a noi di Faisa-Cisal ancora non basta, chiediamo che venga applicato anche alla nostra categoria l’art. 583-quater, c.p., già utilizzato per le lesioni gravi e gravissime commesse ai danni di medici e sanitari e già previste per i pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive; inoltre è necessario istituire un passaporto di qualità che premi le imprese virtuose che investono in prevenzione e sicurezza e penalizzi quelle non in regola, considerando il posto guida luogo di lavoro e non un semplice mezzo di lavoro" si legge ancora nella nota.
IL COMMENTO
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