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I costruttori spezzini rinforzano l’attenzione su 24 progetti strategici per la città, preoccupa il calo demografico
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di Emanuela Cavallo

LA SPEZIA  - Ventiquattro progetti per raddoppiare il pil provinciale entro il 2030, con l’incognita, oltre alla necessità di alcuni casi di impegni economici, del calo demografico e l'esigenza di attrarre risorse umane. Aedificando, la rivista edita da Ance La Spezia, dà spazio allo studio di European House Ambrosetti che identifica gli interventi chiave necessari al territorio spezzino. Il primo della lista è il completamento e raddoppio della linea ferroviaria pontremolese, seguono gli interventi su rete stradale, la zona logistica semplificata nell’area portuale spezzina, dragaggi bacini portuali, costruzione ed elettrificazione nuovo molo crociere. Opere attese e in corso. Tra gli interventi imprescindibili: il successo del Polo nazionale della subacquea appena inaugurato, il rilancio dell'arsenale con il progetto Base Blu e gli investimenti annunciati dal ministro Crosetto, il completamento del Miglio Blu per la nautica di lusso e la riqualificazione dell'area ex Enel. Oltre alla necessità in alcuni casi di impegni economici concreti, resta il problema della capacità di attrarre risorse umane, che si scontra sulla previsione di una perdita demografica di 4mila unità nei prossimi dodici anni.

 “Le opere chiave individuate - spiega Alberto Bacigalupi, presidente Ance La Spezia - potranno diventare realtà solo grazie a un approccio da area vasta, che guardi oltre i confini comunali. Le risorse umane sono una componente fondamentale per mettere a terra questi progetti e quindi abbiamo l’esigenza di attirare giovani e competenze con servizi, infrastrutture e welfare. La qualità della vita sarà un fattore determinante per la competitività dei territori”. “Il 57% dei progetti sono ad alta complessità e insieme a quelli a media complessità porterebbero investimenti per 2.6 miliardi. Secondo Ambrosetti siamo di fronte a interventi trasformativi con un potenziale di 6.5 miliardi a fronte di un Pil provinciale di 6.1 miliardi” spiega Luca Cardini di Confindustria La Spezia. L’Unione degli industriali spezzini annuncia di voler creare una cabina di regia con le associazioni di categoria. “La provincia spezzina è marginale rispetto a Liguria e Toscana ma baricentrica perché potenzialmente di congiunzione tra queste due regioni e l'Emilia-Romagna" conclude il Direttore Paolo Faconti.