SANREMO - "Gli Agricoltori Autonomi di Alessandria e Asti invieranno un preavviso alla questura di Imperia, perché una delegazione ha intenzione di andare a Sanremo, la sera di venerdì 9 febbraio, durante il Festival". Lo fa sapere il collettivo degli agricoltori con una breve nota, precisando che l'intenzione è di unirsi alla mobilitazione di altri rappresentanti del mondo agricolo per "portare a conoscenza del maggior numero di persone le nostre istanze. A oggi però non conosciamo ancora le modalità della manifestazione e cosa si potrà fare. Sono previsti aggiornamenti il prima possibile".
Il presidio preannunciato ad Asti con i trattori è pertanto eventualmente posticipato alla prossima settimana. Dall'Abruzzo e dalla Toscana, ma anche dalla Puglia e dal Veneto. Gli agricoltori hanno iniziato a muoversi da ogni regione, Liguria compresa, per un presidio che giovedì rischia di paralizzare la Roma e poi Sanremo. Passo lento e inesorabile, con il rumore dei motori che sovrasterà il caos del traffico cittadino: i trattori, e soprattutto chi li guida, sono decisi a manifestare.
"Trovo la protesta dei trattori assolutamente giusta, sacrosanta, per il diritto al lavoro e alla tutela del proprio posto di lavoro" ha detto oggi il conduttore e direttore artistico.
A pochi minuti dalle parole di Amadeus è arrivata risposta immediata da Tonino Monfeli, il coordinatore della protesta degli agricoltori. "Se Amadeus ci farà salire sul palco io sono pronto ad andare".
“Siamo pronti a portare la mucca sul palco di Sanremo. Se si concretizzasse l’invito – ha detto Alberto Oldani, un altro leader degli agricoltori – sul palco arriveremmo con Ercolina, spiegheremo a tutti cosa sta succedendo".
IL COMMENTO
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