GENOVA - "Oggi l'Europa con le sue strutture e le sue regole appare del tutta inadeguata nel svolgere un ruolo centrale in questo scenario internazionale. Se non cambia è destinata a non contare nulla, deve diventare molto più politica" così il professor Alberto De Bernardi dell'Università Alma Mater Studiorum di Bologna che ha tenuto una lectio magistralis a Villa Migone a Genova. Lì dove nel 1945 venne firmata la resa dei tedeschi dopo l'insurrezione di Genova. Al centro il tema dell'Europa nata dai disastri della guerra.
Un'iniziativa organizzata da Ilsrec (Istituto ligure per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea) alla vigilia del 25 aprile. "Perdiamo mesi o anni a stabilire cosa bisogna scrivere dietro alla confezione delle mozzarelle, abbiamo la guerra in casa, abbiamo delle situazioni drammatiche che richiedono il governo da parte dell'Europa. Se non cambia rischia di restare una grande realtà economica, civile e sociale ma di restare ai margini della scelta politica" spiega il professore De Bernardi.
All’evento hanno partecipato il vicepresidente del consiglio regionale della Liguria Armando Sanna, la consigliera delegata della Città Metropolitana Laura Repetto e Alessandro Clavarino della direzione scolastica regionale per la Liguria. A fare gli onori di casa Giacomo Ronzitti, presidente dell'Istituto ligure per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea.
"Se vogliamo fare una riflessione seria bisogna ricordarsi che la piu grande costruzione dell'antifascismo è l'Europa unita. Lo aveva previsto anche Altiero Spinelli nel manifesto di Ventotene dove troviamo le fondamenta dell'Unione europea. Ma oggi è evidente che con l'arrgamento dell'Europa a 27 non si può governare all'unanimità. L'Europa non può funzionare sulla base di regole che si sovrappongono una sull'altra. Deve essere più politica e meno amministrativa. Ci vuole una maggioranza e un governo che non debbano rispondere all'unanimità a tutti i Paesi, serve che governi sulla base deli risultati elettorali con un mandato" conclude De Bernardi.
All'evento anche Sergio Cofferati, tra le altre ex europarlamentare che ha ricordato quanto è importante che vengano trasmessi i valori di democrazia e libertà alle giovani generazioni in modo tale che possano difenderli e portarli avanti.
Il presidente dell'Istituto ligure per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea Ronzitti ricorda la storia di Villa Migone e di come si arrivò al al trattato di resa firmato dal generale nazista Gunthet Meinhold. Poi il pensiero arriva ai giorni nostri: "I rischi ci sono sempre, la storia negli stessi termini non si ripete mai ma questo non vuol dire non vi siano pulsioni simili che negano diritti di liberta e democrazia. Per quello la storia deve divenire coscienza civica collettiva perché tutti dobbiamo avere coscienza della storia per poter affrontare le sfide inedite del tempo presente a cominciare dalla pace".
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci