GENOVA - Io ti passo una porzione di stoccafisso accomodato, tu mi dai le patate piccanti peruviane, vuoi un fetta di pizza o di focaccia? Io ti verso un goccio della mia grappa friulana, tu mi allunghi un po' di ciliegie, un bicchiere di vino bianco o di birra, Enzo, napoletano dalle mani d'oro che vive nell'ex ghetto, invece ha dispensato a tutti con grande generosità i suoi prelibati babà fatti in casa, tanto apprezzati che alla fine si è meritato una vera e propria standing ovation dai ragazzi del tavolo accanto.
E' stata una gioiosa tavolata all'insegna della condivisione fra le diverse etnie e specialità, dal couscous alla pizza, quella che per una sera ha unito la gente di Prè, via del Campo, San Luca, e sino ad arrivare a Banchi e Canneto.
Ogni commensale, prenotato il posto, e si è portato la cena da casa, i più pigri, o quelli che hanno lavorato sino a pochi minuti prima se la sono cavata con una pizza o una torta di verdura acquistate al volo, e poi, come si faceva con le figurine dei calciatori quando si era bambini, è iniziato il valzer degli scambi delle specialità, barattate con l'amico a fianco, o lo sconosciuto dell'altro tavolo. Come a ritrovare un senso di comunità.
La cena condivisa del centro storico organizzata ieri sera, 25 maggio, dall'Associazione di via del Campo ha visto sedersi in un'unica grande tavolata, in stile sagra paesana all'aperto, abitanti e commercianti. Una fetta di centro storico non a caso fra l'altro di solito appena sfiorata dalla rumorosa e eccessiva movida dei fine settimana e invece di notte spesso teatro di spaccio e di piccole rapine. Un sabato sera alternativo che ha fatto strabuzzare gli occhi ai turisti, "wonderful, meraviglioso!", hanno riferito due inglesi come in estasi davanti a tanta socialità popolare. Alla fine sono state oltre tremila le persone di ogni età e ogni etnia che si sono sedute fianco e fianco in una tavolata lunga un chilometro e mezzo per consumare le proprie specialità e saggiare quelle degli altri, dal couscous, all'empanada alla pizza ai babà napoletani di Enzo.
Un sogno di mezza primavera possibile grazie all'associazione di via del Campo di Christian Spadarotto e altre associazioni, altri Comitati di abitanti del Centro Storico, i Civ dei commercianti, e il sostegno del Comune di Genova, di Aster, di Amiu e dell’azienda “Filippo Rolla Ascensori” che hanno aiutato a noleggiare le tavolate.
Una cena iniziata alle 19.30 e che si è chiusa puntuale e prestino, alle 22, quando i commensali hanno lasciato in modo ordinato la tavola e in azione sono entrati i circa cento volontari, compresi molti scout, che in pochi minuti hanno raccolto e differenziato la spazzatura e restituito i vicoli alla loro bellezza. A vigilare con discrezione sulla sagra agenti della locale e della polizia di stato, mentre ai margini pronti per ogni evenienza volontari delle pubbliche assistenze e dalla Croce Rossa.
Unica riflessione, le zone più degradate dove gli abitanti faticano a trovare una identità, come Prè e pure la parte di via del Campo verso porta di Vacca, sono state le uniche in cui sono stati registrati posti vacanti, lasciati vuoti da cittadini che per svariati motivi, prima fra tutti la difficoltà ad integrarsi, faticano di più a vivere ed appropriarsi dei vicoli in cui vivono.
Ad allietare la maxi cena condivisa anche i tam tam di un gruppo musicale africano di percussionisti che ha inviato al ballo grandi e piccini contribuendo a trasformare la serata in un grande festa.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci