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Il dato è emblematico: nei rifiuti della plastica di Genova c'è circa un 25% che non è plastica. Una percentuale molto superiore rispetto alla media nazionale dove i rifiuti non coerenti con la frazione riguardano circa il 15%, avviata un'indagine ad hoc
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di Andrea Popolano

GENOVA - Il dato è emblematico: nei rifiuti della plastica di Genova c'è circa un 25% che non è plastica. Una percentuale molto superiore rispetto alla media nazionale dove i rifiuti non coerenti con la frazione riguardano circa il 15%. La conferma arriva direttamente da Amiu che proprio per risolvere il problema ha fatto partire un'analisi dettagliata. L'obiettivo è mappare la città e capire quale sia la causa di questo dato così elevato.

"Per fare un esempio - spiega il presiedente di Amiu Giovanni Battista Raggi - è capitato di trovare nella plastica un'anguria da 10 kg avvolta in 5 grammi di plastica. Bisogna capire se si tratta di situazioni particolari o magari in alcune zone sono presenti industrie o negozianti che per necessità diverse finisce tutto nel cassonetto sbagliato o magari perché c'è un po' di pigrizia. In questo caso dovremmo fare ancora maggiore comunicazione per farci aiutare dai cittadini. È un problema che abbiamo rilevato solo nella plastica, nella carta il problema maggiore è che troviamo della carta sporca invece che quella pulita ma questo è un peccato veniale".

E intanto Genova ha ormai raggiunto la soglia psicologica del 50% di raccolta differenziata in città, questione di giorni spiega Amiu. Genova l'anno scorso era arrivata al 42,8% di differenziata. "Ovviamente questo non basta, l'obiettivo è di arrivare al 65%" spiega ancora Raggi. Ma rispetto alle altre città italiane è ancora in ritardo. Bologna ha già superato il 63%, Venezia viaggia sulla stessa percentuale, Milano è oltre il 62%, Firenze e Torino sono sul 55%, Verona 53%. Più in ritardo le città del Sud. 

Nel 2022 il target del 65% risulta raggiunto in 62 capoluoghi. Nei comuni capoluogo, la quota di raccolta differenziata è del 55,1% secondo i dati Istat. Dati più elevati si registrano nel Nord-Est con il 68,5%, nel Nord-Ovest con il 60,8% e nel Centro con il 53,2%. Indietro il Sud fermo al 46,6% e le Isole al 38,2%. Per quanto riguarda il target di differenziata dalla ricerca risulta che fra i capoluoghi metropolitani soltanto Cagliari supera il target del 75%.

 

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