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L'assessore Mascia: "Sono soddisfatto della partecipazione quasi totale dei concessionari a riprova della bontà del percorso che abbiamo impostato"
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di Andrea Popolano

GENOVA - Sono 30 su 32 i concessionari balneari di Genova che hanno presentato domanda per la nuova concessione che partirà da gennaio 2025. Gli unici due che non hanno presentato progetti sono i Bagni ex Capo Marina di corso Italia e il Caravan Park di Vesima con il primo rimasto danneggiato da un incendio nel 2022.

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Ora le tempistiche prevedono i tempi tecnici utili agli uffici del demanio marittimo di ricevere e protocollare le progettualità che aderiscano alle linee guida impostate dal Comune. A quel punto si va avanti con la procedura dell'emissione di avviso pubblica avvenuta e l'avvio della fase di evidenza pubblica della durata di 30 giorni. Una situazione nata dopo la direttiva Bolkestein.

"Sono soddisfatto della partecipazione quasi totale dei concessionari - ha spiegato l'assessore al Demanio demanio del Comune di Genova Mario Mascia - a riprova della bontà del percorso che abbiamo impostato. Questo confermato dal fatto che i balneari avessero già rinunciato ai ricorsi al Tar, era un segnale di apertura e sostegno alla nostra procedura che è stata valutata positivamente".

Se altri soggetti interessati dovessero presentare progetti cosa accade? "Dopo aver presentato la propria progettualità e terminata la fase di evidenza pubblica di 30 giorni saranno oggetto di valutazione e comparazione da parte di una commissione ad hoc costituita che valuteranno (i progetti ndr) in base ai punteggi e ai criteri già stabiliti nella delibera di giunta del dicembre 2023".

Il Comune ora punta a chiudere entro settembre-ottobre la valutazione e comparazione dei progetti in modo da arrivare a gennaio 2025 ad avere le nuove concessioni le cui durate dipenderanno dai progetti presentati dai singoli. L'alternativa alla procedura messa in campo era quella di impostare un bando di gara.

Per quanto riguarda lo stabilimento ex Capo Marina è stata presa in carico dal Comune dopo l'incendio con il concessionario che aveva di fatto formalizzato la rinuncia per le incertezze legate alla situazione generale anche per via dei costi legati alla demolizione. E per questo non ha presentato un progetto.