GENOVA - Presidi fissi, agenti in divisa e in borghese, controlli serrati alle attività commerciali e massiccia presenza delle forze dell'ordine per tutto il giorno. Il Comune di Genova ha già messo in atto un piano per contrastare il vortice di violenza che in queste settimane ha fatto riaccendere la luce sulla situazione di Sottoripa.
Prima sono state le baby gang poi gli atti ripetuti di violenza con risse e vere e proprie battaglie a colpi di calci e pugni. E non sono mancate le aggressioni con coltellate. E poi ancora scippi e rapine. A inizio estate diversi commercianti della zona hanno deciso di pagare dei vigilantes privati per mettersi in sicurezza. Ma proprio lì accanto a dove sta sorgendo la nuova piazza Caricamento le violenze sono andate avanti. Gli ultimi casi hanno portato il Comune ad avviare un rafforzamento delle misure.
Nessuna nuova ordinanza assicura l'assessore alla Sicurezza di Palazzo Tursi Sergio Gambino, ma più controlli. E allora ecco un presidio fisso in piazza Caricamento, in corrispondenza di vico del Serriglio. A questi si aggiungono i controlli anche in borghese e le attività di prevenzione da parte delle altre forze dell'ordine con l'utilizzo anche dei cani antidroga. Per tutelare i turisti i carabinieri hanno stretto un accordo con la gendarmeria Nazionale Francese, la Guardia Civil spagnola e la Guardia Nazionale Repubblicana del Portogallo che presidiano il territorio in pattugliamenti congiunti.
E intanto i cittadini della zona si mobilitano con un'assemblea pubblica in programma il prossimo 14 settembre: l'obiettivo è quello di discutere della situazione del Centro Storico, un confronto aperto e utile a suggerire alle istituzioni possibili soluzioni. Ma quella di Sottoripa non l'unica situazione da monitorare per quanto riguarda la sicurezza: da tempo residenti di altre zone denunciano atti di violenza e intemperanza come a Sampierdarena, Borgo Incrociati e nell'area della Stazione Principe.
Ma sui rafforzati controlli nel centro storico interviene Roberto Traverso del Sindacato italiano appartenenti polizia (Siap): "Si cerca di mettere una 'pezza' agli errori di anni di politiche inefficaci sulle spalle di organici in grave difficoltà, attraverso i soliti pattuglioni che come ampiamente dimostrato restano un pannicello caldo di fronte all’ormai più che evidente fenomeno legato all’organizzazione criminale che gravita intorno allo spaccio di stupefacenti. Se non si comincia a ragionare su quello che si deve fare per sanare il tessuto sociale del territorio la musica non cambierà, anzi sarà sempre più stonata perché il sistema sicurezza che ha bisogno di risorse umane andrà sempre più in crisi".
Traverso sottolinea come ad esempio l’Ufficio Immigrazione della Questura di Genova sia "in grave difficoltà visto che la carenza di organico". Tra le conseguenze c'è quella quando in questura si aprono le buste "la documentazione è incompleta, situazione che oltre a complicare in modo esponenziale il lavoro crea un potenziale numero di clandestini che comunque possono stare legittimamente sul territorio con la 'ricevuta di consegna' rilasciata da Poste Italiane.
IL COMMENTO
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