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Nella città metropolitana genovese sono circa 85.800, dunque più di metà rispetto al totale, segue la provincia savonese con circa 29mila studenti, a ruota La Spezia con 25mila, in provincia di Imperia circa 20mila
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La carica di circa 160mila studenti e studentesse liguri affronta la prima campanella, per dare il via all'anno scolastico 2024-25. Duecentosette giorni di scuola a partire da lunedì 16 settembre, fino al 10 giugno 2025. Pause solo per i giorni di vacanza uniti alle festività comandate: si parte con quelli natalizi, dal 23 dicembre al 7 gennaio, poi dal 17 al 22 aprile per la Pasqua, infine il ponte dal 1 al 4 maggio. A cui si aggiungono i santi patroni e quei giorni che i singoli istituti possono scegliere in autonomia. Per le scuole dell'infanzia invece l'anno si chiude, come di consueto, a fine giugno. 

Un inizio anno con il meteo, che già è tornato all'aria frizzante autunnale, le variazioni del trasporto pubblico locale (LEGGI QUI) per accogliere i nuovi spostamenti dopo una lunga estate. Il caro scuola, che colpisce le famiglie con una spesa media di oltre 600 euro tra attrezzature scolastiche e libri di testo, spesa aumentata del 10 per cento rispetto allo scorso anno (LEGGI QUI). E i consueti problemi di inizio anno: qualche aula spostata, docenti ancora da nominare, la rincorsa a iniziare al più presto i servizi come la mensa, che nella quasi totalità degli istituti non parte dal primo giorno, gli scuolabus. 

Quanti sono gli studenti liguri a iniziare la scuola? Circa 160mila in tutta la Liguria, sommando gli alunni e le alunne della scuola primaria con quelli della scuola secondaria di primo e secondo grado regolarmente iscritti agli istituti pubblici liguri. Nella città metropolitana genovese sono circa 85.800, dunque più di metà rispetto al totale, segue la provincia savonese con circa 29mila studenti, a ruota La Spezia con 25mila a iniziare l'anno, mentre in provincia di Imperia saranno circa 20.000 gli studenti che torneranno sui banchi. 

Sul fronte dei docenti continuano a esserci oltre 200 posti che andranno a supplenti annuali poiché non è possibile stabilizzare gli aventi diritto, mentre resta il nodo di diversi istituti che iniziano l'anno con dirigenti "reggenti", dunque a tempo, che potrebbero presto essere spostati, a causa di una serie di ricorsi che potrebbero risolversi non prima di inizio ottobre. Sui docenti di sostegno, resta il nodo di una serie di insegnanti della secondaria di secondo grado che hanno scoperto nelle scorse settimane che non ci sono abbastanza posti per loro, mentre ne mancano per la primaria. 

"Il personale ce l'ha sempre messa tutta, le scuole non chiudono mai. L'obiettivo è riuscire a sanare errori di politiche scolastiche spesso un po' miopi. Io spero che chi governa la scuola abbia idea del reale valore e significato che ha lavorare nell'istituzione scolastica", ha commentato a Primocanale Monica Capra, segretario regionale Cisl Scuola Liguria. 

"Per il personale docente, nonostante il calo della popolazione scolastica sul piano nazionale e regionale, si è partiti da un organico invariato, confermando lo stesso numero di risorse dell’anno precedente in organico di diritto, pari a 13.764 posti comuni dell’organico dell’autonomia, 1.350 posti di potenziamento e 2.908 posti di sostegno. Questo consente, nel nuovo anno scolastico, di avere classi con numeri più equilibrati rispetto agli anni precedenti", ha dichiarato in una nota il direttore dell'ufficio scolastico regionale Antimo Ponticiello. 

C'è ancora qualche difficoltà per gli edifici scolastici che hanno affrontato lavori anche strutturali. Alcune classi saranno spostate, per un breve periodo, in sedi diverse per terminare gli interventi. E' la cosiddetta coda dei lavori effettuati con i fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. 

L'Arcivescovo di Genova Marco Tasca ha rivolto a personale scolastico, studenti e famiglie il suo messaggio di inizio anno: "Vi auguro prima di tutto di affrontare la scuola come un tempo che vi faccia conoscere la realtà in cui viviamo e nella quale camminiamo, per non essere succubi di slogan ma per imparare a costruire un pensiero interiore e a valorizzare i propri carismi da poter offrire al mondo. Vi auguro anche di vivere questo tempo scolastico per sperimentare la bellezza delle relazioni: in questa società siamo chiamati a valorizzare l’importanza dei legami per diventare una comunità che si accompagna vicendevolmente. Vivere bene queste relazioni è una grande grazia che il Signore fa a tutti noi. Il terzo augurio è quello di vivere la scuola come un ambiente di pace. Questo è un luogo dove imparare il dialogo, la cura fraterna, il camminare insieme. La pace viene innanzitutto dai gesti di ciascuno nei propri ambienti di vita".