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Ecco le sfide che lanciano Confcommercio Genova e Confcommercio Giovani Imprenditori Genova: investimenti, semplificazione e uno sviluppo urbano favorevole
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GENOVA - Si è conclusa oggi, tra le mura della Sala delle Grida di Palazzo della Borsa a Genova, l’Assemblea Pubblica di Confcommercio Genova e di Confcommercio Giovani Imprenditori Genova “La Genova che verrà”.

L’incontro ha riunito oltre 200 partecipanti tra istituzioni, addetti ai lavori, manager e imprenditori, con l’obiettivo di stimolare una discussione aperta e fattiva sul futuro della città, sulle sue prospettive di crescita e di prosperità per le imprese e i giovani.

Al convegno hanno portato la propria testimonianza i rappresentanti delle principali autorità nazionali e locali, contribuendo ai lavori e partecipando attivamente al dibattito sugli scenari dello sviluppo economico e sociale del territorio: Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione (intervenuto con un videomessaggio), Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Luigi Attanasio, Presidente della Camera di Commercio di Genova, Marco Bucci, Sindaco di Genova, Ilaria Cavo, deputata e Vicepresidente della Commissione X della Camera dei Deputati, Paola Girdinio, Professoressa Ordinaria dell’Università di Genova e Presidente di Start 4.0, Raffaella Paita, senatrice e Membro della Commissione V del Senato della Repubblica, Alessio Piana, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Liguria.

"Confcommercio Genova non è solo un insieme di numeri, categorie e settori, ma un interlocutore essenziale per tutelare e promuovere le attività economiche che animano la nostra città. Rappresentiamo le imprese del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti, della logistica e delle attività professionali, settori che oggi più che mai sono pilastri fondamentali per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio”, ha dichiarato Alessandro Cavo, Presidente di Ascom Confcommercio Genova.

"Dobbiamo lavorare insieme, istituzioni e imprese, per costruire un ecosistema economico e sociale capace di favorire investimenti, innovazione e sostenibilità"

L’evento, organizzato in collaborazione con Istituto Bruno Leoni e Comin & Partners, è stato occasione per presentare, per la prima volta, lo studio realizzato da Confcommercio Genova e Istituto Bruno Leoni e intitolato “La libertà economica nelle città italiane”: un’indagine su oltre 100 capoluoghi italiani, analizzati e classificati secondo le prerogative e le condizioni di libertà economica - intesa come facoltà per gli individui e le imprese di investire, crescere e innovare - che in questi si osservano. La ricerca ha restituito una stima delle città italiane che meglio riescono a coniugare un’economia vivace, con i dati ad esempio sul numero di imprese pro capite, e una capacità di attrarre lavoratori anche dall’esterno dei propri confini. Il buon andamento dell’economia è stato anche associato a una gestione rigorosa del bilancio pubblico e conseguentemente a un basso livello di pressione tributaria locale, oltre che a un sistema giudiziario efficiente.

Sulla base dell’analisi, si classificano ai primi posti della graduatoria nazionale per la libertà economica Bolzano, Vicenza e Cuneo, mentre agli ultimi posti risultano Napoli, Catania e Isernia. Per Genova, e più in generale la Liguria, il risultato non è stato favorevole, con il capoluogo regionale posizionatosi all’82° posto della classifica; tra gli altri capoluoghi liguri, Savona ottiene il miglior posizionamento (23°), seguita da La Spezia (45°) e Imperia (63°).

Alla luce dell’indice, Genova appare come una città che tassa molto l’attività̀ economica, ha un livello di spesa pubblica non eccessivo ma dominato dalle spese correnti e gravato da un vasto debito. Inoltre, nonostante una buona performance relativamente ai tempi della giustizia, le sanzioni amministrative presentano un tasso di riscossione relativamente basso. Infine, dal punto di vista economico Genova non sembra riuscire a crescere come polo di attrazione di imprese e lavoro, pur avendo alcune eccellenze che potrebbero e dovrebbero essere valorizzate, anche in una chiave di sviluppo urbano finalizzata ad attirare nuove iniziative e attività produttive.

“Lo studio mette a confronto i capoluoghi di tutta Italia, per darci lo stimolo a guardare e a capire cosa succede altrove, anche a poca distanza da noi. I risultati, interessanti e problematici, di riflessione e prospettiva, non vanno giudicati ma studiati, perché solo comprendendo e approfondendo daremo un vero futuro al territorio e speranza ai giovani che ne saranno protagonisti”, ha concluso Alessandro Cavo, Presidente di Ascom Confcommercio Genova.

“Noi giovani imprenditori abbiamo la necessità di comprendere in modo chiaro e inequivocabile cosa si intende fare per il domani della nostra città e della nostra Regione, perché solo così possiamo e potremo continuare ad investire verso il futuro”, ha aggiunto Daniele Pallavicini, Presidente Giovani Imprenditori di Ascom Confcommercio Genova. “Questo incontro non rappresenta solo un momento di riflessione, ma un’opportunità concreta per progettare i prossimi anni della nostra città. «La Genova che Verrà» non è un’idea astratta, ma un obiettivo che possiamo e dobbiamo costruire insieme, con il contributo di tutti, dai corpi intermedi alle amministrazioni pubbliche”.