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Tra i 19 italiani uccisi anche il maresciallo Daniele Ghione, nato a Finale Ligure l'8 luglio 1972
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di Dario Vassallo

Il 12 novembre 2003 alle 10.40 ora locale, in Italia erano le 8.40, un'autocisterna forzò l'entrata di una base presidiata dai carabinieri a Nassiriya, in Iraq. A bordo due uomini che con una bomba fecero saltare in aria il deposito munizioni spezzando 28 vite, quelle di 9 iracheni e 19 italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell'esercito e due civili, un cooperatore internazionale e un regista, Stefano Rolla, impegnato con la sua troupe nelle riprese di uno sceneggiato sulla ricostruzione irachena.

Il più grave attacco subito dall'esercito italiano dalla fine della Seconda Guerra Mondiale 

Fu il più grave attacco subito dall’esercito del nostro paese dalla fine della Seconda guerra mondiale e in quella circostanza – tra gli altri – morì il maresciallo Daniele Ghione, nato a Finale Ligure l'8 luglio 1972. Nel servizio, la commemorazione del militare, che venne poi insignito della Croce d'Onore, ad un anno di distanza dal tragico attentato. 

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