
Fatica e passione, con una punta di sano orgoglio che deriva o dal dna delle generazioni precedenti o dalla voglia di cambiare vita: il carattere del manutentore dei sentieri e dei muri a secco del Parco delle Cinque Terre deve combinare questo mix. Poi ci vuole forza fisica ed esperienza. Sono 18 i primi “operatori alla difesa e manutenzione del territorio e delle risorse ambientali” qualificati che hanno ottenuto la certificazione delle proprie competenze, grazie a un iter di formazione realizzato ad hoc.
Come nasce un manutentore del Parco
Una figura nata su iniziativa del Parco Nazionale delle Cinque Terre in collaborazione con Regione Liguria, Alfa Liguria e Isforcoop per garantire la percorribilità della rete escursionistica, che si estende per 130 chilometri, e la salvaguardia dei suoi elementi di valore. Il progetto del Parco ha coinvolto diverse realtà chiamate a collaborare con l’ufficio sentieri del Parco. Nata da una necessità emergenziale del Parco per diventare emblema del nuovo paradigma di gestione, la professione mutua gli antichi saperi tramandati nei secoli dal “contadino ingegnere tuttofare” in chiave moderna e si innova con le tecniche e le esigenze emergenti.
Un percorso di formazione che ha creato occupazione qualificata con un investimento del Parco di circa 2 milioni di euro. Si tratta di un vero e proprio green job, la cui attività principale consiste nella cura degli elementi caratteristici del paesaggio agrario e forestale delle Cinque Terre come muri a secco, scalinate o staccionate, piccole opere di ingegneria naturalistica e di regimazione delle acque, sentieri e selciati in pietra, aree di sosta attrezzate. Il percorso di qualificazione non è stato veloce né scontato: ha previsto la frequenza di moduli didattici teorico pratici, con verifica finale delle competenze acquisite e lo svolgimento dell’attività lavorativa sul campo per un totale di circa 1600 ore a completamento della formazione
La consegna delle certificazioni
La consegna degli attestati ai primi 18 operatori, è avvenuta nella sede del Parco a Manarola, con la partecipazione di Alessandro Piana, Vicepresidente e Assessore Agricoltura e Parchi di Regione Liguria, di Giacomo Raul Giampedrone, Assessore alla Difesa del suolo e Ambiente della Regione Liguria, di Lorenzo Viviani, neo Presidente del Parco Cinque Terre e del direttore Patrizio Scarpellini, alla presenza del sindaco di Monterosso al Mare Francesco Sassarini. Ad illustrare il lavoro congiunto degli enti per la costruzione del percorso formativo e di qualificazione professionale: Emanuele Raso e Lorena Pasini dell’ufficio tecnico dell’ente, Elisabetta Garbarino per Alfa Liguria, Alessandra De Simone per Isforcoop e.t.s. Prossimo step la formazione di figure professionali legate anche all’agricoltura e al mare.
I commenti
“I sentieri del Parco nazionale delle Cinque Terre, il contesto in cui nascono, i muretti a secco dei terrazzamenti, tra cui si snodano, sono uno degli elementi più caratteristici e distintivi di questo luogo meraviglioso – commenta il vicepresidente della Regione Liguria con delega ai Parchi Alessandro Piana - Sono un simbolo di una terra unica, che è tale grazie a una combinazione irripetibile tra una natura aspra e il lavoro dell’uomo per abitarla e renderla produttiva”.
“Quello di oggi è un passo avanti importantissimo nella direzione della manutenzione del nostro territorio, bellissimo ma molto fragile dal punto di vista del rischio legato al dissesto idrogeologico - dichiara l'assessore all'Ambiente e Difesa del Suolo della Regione Liguria Giacomo Raul Giampedrone -. Per questa ragione queste nuove figure professionali costituiscono una risorsa importante non solo per la comunità del Parco Nazionale delle Cinque Terre ma anche per tutta la Liguria, rafforzando ancora di più la forte collaborazione tra Istituzioni che ci ha consentito in questi anni e ci consentirà in futuro di realizzare interventi strutturali importantissimi”.
“La figura del manutentore non poteva che nascere alle Cinque Terre -. Spiega il Presidente del Parco Lorenzo Viviani -.Presidio e difesa del territorio sono il nostro DNA. Un territorio fortemente antropizzato nato grazie all'opera dell'uomo che qui ha saputo disegnare terrazzamenti unici al mondo, patrimonio dell'UNESCO. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un lavoro quotidiano e costante su un territorio fragile e di professionalità sempre più specializzate. La certificazione ufficiale delle competenze acquisite dai manutentori, da dignità ad un mestiere dalle profonde radici e ad un metodo di gestione efficace, nella cura della rete escursionistica del Parco, esportabile anche nel settore agricolo locale”.
IL COMMENTO
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