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I dati Istat del terzo trimestre dell'anno segnano una crescita: industria, costruzioni e turismo i settori trainanti. Maestripieri (Cisl Liguria): "Ma ci sono ancora troppi campanelli d'allarme"
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di Andrea Popolano

Dati positivi per l'occupazione in Liguria. Secondo gli ultimi numeri pubblicati dall'Istat relativi al terzo trimestre del 2024 gli occupati sono 642mila, 8mila in più rispetto allo stesso periodo del 2023 quando erano 634 mila. Un aumento che si riflette anche rispetto al secondo semestre di quest'anno quando gli occupati erano 627mila. I dati si riferiscono al periodo estivo compreso tra luglio e settembre.

Impennata dell'occupazione femminile 

Un terzo trimestre dell'anno che fa segnare un vero e proprio boom per quanto riguarda l'occupazione femminile che passa da 276mila lavoratrice a 288mila, con ben 12mila posti di lavoro in più rispetto all'estate del 2023. Lieve calo invece per i lavoratori maschi passati da 358mila a 355mila.

Aumentano i lavoratori indipendenti

I dati pubblicati dall'Istat fanno emergere un netto aumento dei lavoratori indipendenti passati dall'essere 155mila nel terzo trimestre 2023 a 171mila nel terzo trimestre del 2024. Ma aumentano, seppur in maniera minore, anche la presenza di lavoratori dipendenti che rappresentano la netta maggioranza in Liguria. Nel terzo trimestre del 2024 sono 479mila mentre nello stesso periodo del 2023 erano 471mila.

Industria, costruzioni e turismo i settori trainanti

Industria, costruzioni e turismo sono i settori che crescono maggiormente. Nell'industria gli occupati sono passati da 120mila a 129mila. Nelle costruzioni gli occupati cresciuti di 9mila unità passando da 38mila a 47mila. All’interno dei servizi commercio, alberghi, turismo sono passati da 149mila a 160mila, qui i dipendenti sono passati da 96mila a 106mila mentre gli indipendenti cresciuti da 52mila a 54mila.

Calano i lavoratori nei servizi e nell'assistenza sanitaria e assistenza sociale

Gli altri dati Istat mostrano una diminuzione dell'occupazione nei servizi passati da 508mila a 505mila. Calano anche gli occupati negli altri servizi che sono passati da 359mila a 345mila e che comprende vari settori come servizi di assistenza sanitaria e residenziale.

Maestripieri (Cisl Liguria): "Ancora troppi campanelli d'allarme"

"I dati che emergono dal report Istat – fa notare Luca Maestripieri, segretario della Cisl Liguria – si prestano a facili entusiasmi, ma necessitano come sempre di un’analisi attenta. Se, infatti, non possiamo che accogliere positivamente il dato sulla crescita globale degli occupati è chiaro il trend che vede il lavoro cosiddetto indipendente (171mila unità rispetto alle 155mila dello scorso anno) prevalere, a livello di crescita, su quello tradizionale (471mila unità contro 479mila). Il tema del lavoro – conclude Maestripieri – resta un argomento sul quale non occorre smettere di concentrare l’attenzione del territorio. Precariato, ricorso spesso illegale alle partite Iva, bassi salari, sfruttamento delle fasce più deboli e poca attenzione alla sicurezza e all’aggiornamento professionale sono i cinque campanelli d’allarme che impongono iniziative perentorie e strutturali a difesa della dignità del mondo del lavoro per lo sviluppo e il progresso della Liguria" conclude Maestripieri.

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