Attualità

La cordata azera composta da Baku Steel Company, Azerbaijan Investment Company e Socar in vantaggio
2 minuti e 47 secondi di lettura
di Andrea Popolano
Stabilimento ex Ilva

Rush finale per decidere il futuro degli stabilimenti ex Ilva, compreso quello di Genova Cornigliano. Ieri un incontro a Roma con ministro del Made in Italy Adolfo Urso e i sindacati. "Nella seconda metà di marzo, i commissari, dopo le dovute verifiche e il confronto delle offerte ricevute entro il 14 marzo, chiederanno al Mimit l'autorizzazione per avviare negoziato in esclusiva con il soggetto ritenuto migliore" - ha detto Urso, chiarendo che per "evitare che qualcuno faccia ricorso, aggrappandosi a una dichiarazione che può sfuggire a qualcuno", non è possibile fare i nomi delle aziende perché "c'è bisogno della massima discrezione fino al termine previsto dal bando". Poi entro giugno la partita dovrebbe chiudersi.

I nomi in lizza

I nomi delle realtà interessante però sono trapelati più volte. Offerte sono arrivate dalla cordata azera composta da Baku Steel Company, Azerbaijan Investment Company e Socar (società pubblica produttrice di petrolio e gas), dagli indiani di Vulcan Green Steel e dal fondo americano Bedrock Industries. I primi sembrano essere i favoriti vista l'intenzione di acquistare il pacchetto unico di quella che oggi è Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria. Tra i protagonisti delle ultime ore proprio i rappresentanti di Baku Steel che prima hanno fatto un giro nello stabilimento di Taranto per una visita tecnica, per vedere il funzionamento delle centrali e degli altri impianti. Poi si sono recati proprio a Roma. Contemporaneamente al negoziato in esclusiva sarà aperta la procedura antitrust e sarà esercitata la golden power di controllo, presidio e salvaguardia dell'azienda. Il ministro avrebbe dunque confermato ai sindacati l'intenzione di prevedere una partecipazione pubblica. Urso ha inoltre evidenziato come la procedura di cessione sia condivisa passo per passo anche con gli enti locali.   

I sindacati: "Bene garanzie sul lavoro ma due mesi sono tanti"

"Entro il 14 marzo verrà definita l'assegnazione, poi ci sarà il processo di esamina delle proposte, successivamente l'individuazione del soggetto e una volta individuato si apre la trattativa conclusiva anche riguardante le questioni di carattere sindacale che abbiamo posto" sia per "i perimetri industriali che quelli di carattere occupazionale" ha commentato il segretario generale di Fim Cisl, Ferdinando Uliano, uscendo dall'incontro a palazzo Chigi tra governo e sindacati sul futuro dell'ex Ilva. "Ci hanno precisato che tutte le proposte presentate hanno con sé l'aspetto della decarbonizzazione, quindi nel processo che vede una fase di transizione con l'utilizzo degli altiforni - ha aggiunto -. La cosa che a noi preoccupa è che il tempo che ci hanno definito è il mese di giugno, tempo in cui le risorse dello Stato vanno a esaurirsi, quindi noi avremmo di fatto due mesi di tempo da aprile a giugno per sviluppare una trattativa per mettere in sicurezza le questioni che abbiamo posto".

La situazione a Genova Cornigliano

Nelle scorse settimane a Genova si è svolto un incontro con il direttore generale di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria Maurizio Saitta che ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda gli stabilimenti del Nord Italia (Genova, Novi Ligure e Racconigi) con una produzione che è stata recuperata rispetto al passato, oggi si viaggia al 70% con Genova che ha il suo cuore pulsante nella banda stagnata che può essere in punto cardine del futuro dello stabilimento dove sono occupati circa 800 lavoratori.

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