GENOVA -"I russi di Genova stanno vivendo la guerra come una lacerazione perché vedono attaccata la fratellanza con i fratelli ucraini e si rivive il peccato di Caino, ma Caino e Abele rimangono due fratelli e chi supera il peccato di Caino è Cristo che ama i nemici e perdona coloro che lo perseguitano".
A parlare è padre Marian, uno dei due preti ortodossi della chiesa di San Giorgio, nell'omonima piazza nel cuore del centro storico di Genova, dove si incontrano ucraini e russi ma anche altri fedeli, moldavi, bielorussi, georgiani.
La chiesa ortodossa di padre Marian, che è nato a Uscio, comune dalle spalle di Recco, diversamente da quella della Santo Stefano di padre Tarasenko, collegata alla chiesa di Roma, è invece sotto l'egida del patriarcato di Mosca.
"Ucraini e russi si considerano fratelli - spiega padre Marian - perché entrambi sono usciti dal battesimo della Russia, nel Dnepr il fiume di Kiev, anche se oggi sono due famiglie con due stati. Noi viviamo questa guerra come una grande ferita e deve cessare assolutamente ogni ostilità per dare spazio alle parole della pace. Esistono motivazioni della guerra, ma noi dobbiamo esprimere le motivazioni della pace sia a livello politico che popolare".
I preti ortodossi hanno sottoscritto un appello al patriarca di Mosca da sempre molto vicino al Cremlino affinchè sia più netto nel dire no alla guerra.
"Onufri il metropolita di Kiev del patriarcato di Mosca ha condannato la guerra e ha chiamato alla difesa del popolo dell'Ucraina. Il patriarcato di Mosca ha dato indicazioni già da otto anni di pregare per la pace e che la guerra cessi. Questa petizione chiede al patriarca di prendere una posizione odierna, ma netta lo è sempre stata. Questa domenica per noi è del perdono, chiediamo perdono a amici e nemici e cerchiamo di purificare anima e corpo da violenze, aspettiamo dal patriarca di Mosca indicazioni sui come vivere questa domenica del perdono che oggi richiama all'invocazione di pace fra le posizioni ortodosse".
"I russi della nostra comunità - prosegue padre Marian - si domandano come saranno accolti nel reciproco perdono dai loro fratelli ucraini".
Anche nella chiesa di San Giorgio ci sono tante scatole piene di aiuti dei fedeli per il popolo ucraino sotto attacco: qui confluiscono i doni di tutte le comunità della città vecchia, religiose e non, tutte strette al popolo ucraino.
Nella foto padre Marian, alto con la folta barba nera, l'abito talare, con, alla sua sinistra, padre Joan, i due sacerdoti della chiesa ortodossa di piazza San Giorgio: i preti ortodossi devono essere sposati, padre Marian ha tre figli, nella foto ci sono invece i figli di padre Joan con alcuni fedeli della comunità. Le chiese ortodosse sono le chiese cattoliche di rito orientale.
IL COMMENTO
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