Genova - “Il più grande problema di Genova è il traffico”: si presenta così, con una battuta alla Johnny Stecchino pronunciata con genuino accento siciliano, Maurizio Calà, nuovo segretario generale di Cgil Liguria. Eletto quasi all’unanimità, 84 voti su 90, sostituisce Fulvia Veirana, la segretaria dimissionaria per contrasti interni dopo appena un anno di lavoro.
Quella sul traffico è una battuta o è già esasperato dalle autostrade della Liguria? "E’ una battuta che nasconde una verità, non c’è partita, questa è la regione più colpita dalla crisi delle infrastrutture, da Genova non si passa. E’ un tema fondamentale che va risolto assolutamente: voi di Primocanale siete molto impegnati su questa battaglia e fate bene, troverete la Cgil al vostro fianco".
Lei arriva per risolvere una questione complessa, la Cgil ligure si è spaccata attorno al nome di Fulvia Veirana che è stata costretta a dimettersi. "Diciamo subito una cosa: ce ne fossero di Veirana in giro per l’Italia, anche dentro la Cgil. Non tutti i conflitti si risolvono in modo così pulito, con il dirigente che fa un passo indietro per non essere motivo di ulteriore divisione. Da parte di Fulvia, con la quale stiamo discutendo il suo futuro incarico che dovrà essere all’altezza delle sue competenze e del suo prestigio, è arrivato un gesto di grande maturità. Io sono arrivato su indicazione del Segretario Landini ma anche con il consenso quasi unanime dei delegati, dispongo della forza e del supporto per portare avanti il Sindacato in un momento così importante".
E’ il Pnrr la partita più significativa? "Certamente, non arriverà una seconda volta: è una colossale occasione per sviluppare progetti di varia natura e per impostare le riforme che l’Europa chiede e che devono essere concertate con noi per non trasformarsi in un boomerang. Il Pnrr ha due fasi, una progettuale e una operativa: in quella operativa noi non vogliamo assolutamente entrare ma in quella progettuale certamente si. L'importante è non fossilizzarci su posizioni vecchie: in occasione della crisi Ucraina, per esempio, sento parlare della riapertura delle centrali a carbone, è un errore che non possiamo permetterci. Dobbiamo investire le risorse del Pnrr per costruire il futuro, non per perpetuare il passato".
Le elezioni amministrative a Genova sono imminenti: ha già incontrato il sindaco Bucci e il governatore Toti? "Non ho ancora avuto occasione di incontrarli, del resto sono stato eletto da meno di una settimana: il periodo elettorale è sempre complicato sia per noi che per gli amministratori uscenti, è un fase in cui i candidati hanno sempre l’obbligo di rispondere Si a tutti gli interlocutori. Incontrerò certamente il sindaco Bucci ma per i confronti veri attendiamo l’esito delle urne. Diversa è la situazione con l’amministrazione regionale, che è in carica e non ha scadenze elettorali a breve termine: con il Governatore abbiamo molti tavoli aperti, a partire da quello generale sul Pnrr, ciò che chiedo alla Regione è di dare a questi tavoli le gambe che ci permettano di correre. Noi non cerchiamo passerelle, vogliamo serietà e concretezza".
Lei ha invocato l’unità dei sindacati confederali, eppure mi pare che siate spesso divisi, addirittura sulla guerra in Ucraina non siete riusciti a trovare una posizione unitaria. "Non credo che unità e uniformità siano sinonimi. Pensiamo alle piattaforme nazionali: Cgil, Cisl e Uil le hanno studiate assieme, poi su molti argomenti ci sono sensibilità e posizioni diverse, soprattutto sulle modalità di approccio. Con la Cisl non ci siamo trovati d’accordo, per esempio, sulla necessità di indire lo sciopero generale ma siamo allineati sui problemi che affliggono il Paese ed è da questo che dobbiamo partire. In Liguria farò la mia parte per unire le varie posizioni e mi presenterò al più presto ai miei colleghi Maestripieri e Ghini: di fronte ai grandi problemi che abbiamo di fronte non possiamo fare altro che assumerci le nostre responsabilità".
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