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Flick:"Giusto aiutare il popolo ucraino a difendersi". Fischi e proteste dai sostenitori di Crucioli.
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di Michele Varì

GENOVA-Migliaia di genovesi hanno sfilato da piazza della Vittoria e sino al centro di Genova, in piazza Matteotti, per le celebrazioni della 77esima festa di Liberazione dal nazifascismo. Una manifestazione molto partecipata con la banda a suonare Bella Ciao e Fischia il vento a cui hanno preso parte quasi quattromila persone, un mare di persone in festa. Molti i gonfaloni e le bandiere, di ogni colore, rosse soprattutto, ma anche dell'Ucraina.

La manifestazione ha unito sul tema i due aspiranti alla poltrona di sindaco di Genova, il primo cittadino attuale Marco Bucci e lo sfidante più accreditato, il progressista Ariel Dello Strologo: il primo ha ribadito con tono veemente come a sgomberare ogni dubbio che i valori della resistenza uniscono i genovesi, il secondo si è detto soddisfatto dalle parole chiare sul 25 aprile da parte di Bucci e pure di Toti.


Proprio il sostegno al popolo ucraino ha innescato qualche polemica e tensioni, tanto che un paio di manifestanti sono stati identificati dalla polizia. I più caldi, in piazza Matteotti, sono stati i sostenitori del candidato sindaco Mattia Crucioli, una cinquantina di persone con tanto di megafono, che hanno contestato l'impegno dell'Italia al fianco degli ucraini.


Ma seppure con qualche tensione, le celebrazioni sono proseguite con i discorsi delle autorità.

Il primo a parlare in piazza Matteotti è stato il sindaco di Genova Marco Bucci che ha esordito con tono più perentorio del solito, come a rispondere alle critiche di Ariel Dello Strologo, il suo rivale alle prossime elezioni per la poltrona da sindaco che gli ha chiesto di essere più netto nello schierarsi per i valori della Resistenza: "Festeggiamo il 25 Aprile uniti dalla voglia di libertà, democrazia e pace. Festeggiamo i 1800 morti, i deportati e chi ha lavorato nelle fabbriche boicottando le armi. La città si unisce su questi valori, non li porta in piazza per dividere".

Poi è toccato al governatore Giovanni Toti che ha risposto ai fischi: "Siamo qui a festeggiare un giorno che permette a voi di fischiare e a festeggiare la pace di chi non ha chinato la testa, di chi ha combattuto. Lo dobbiamo a chi è sceso in piazza ascoltando le parole di Sandro Pertini che chiedeva all'Italia di liberarsi.  Chi crede di potere risolvere la situazione con qualche fischio non ha capito a fondo il senso della giornata". Sulle tensioni è intervenuto anche l'assessore comunale Francesco Maresca, che ha manifestato "Solidarietà al Presidente Toti e al Sindaco Bucci per i vergognosi fischi ricevuti durante la festa della Liberazione a Piazza Matteotti".
"La cosa grave - sottolinea Maresca - è stata strumentalizzare politicamente a fini elettorali una festa che rappresenta per tutti noi la liberazione dalla violenza e dall’oppressione. Ma i genovesi hanno capito e hanno coperto i pochi fischi con gli applausi. Dalla parte della pace e della democrazia".

Toti ha poi ringraziato il personale medico che ha combattuto in prima linea contro il Covid, per la liberazione dalla pandemia.

Il tutto mentre i sostenitori di Crucioli continuavano a fischiare mostrando uno striscione con scritto "La Genova che resiste non fomenta la guerra, no armi in Ucraina".

Molto apprezzato, crucioliani a parte ovviamente, il discorso conclusiva, l'orazione ufficiale di Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale  che ha sottolineato che la Costituzione dice che l'Italia ripudia come mezzo di attacco ma, come fecero i partigiani, non per la difesa di un popolo, "come stanno facendo gli ucraini".

Presente alla manifestazione anche Ariel Dello Strologo,  portavoce della comunità ebraica e  candidato per i progressisti per la poltrona di sindaco: "Siamo qui per ricordare il gesto eroico della nostra città che ha saputo liberarsi da sola dal nazi fascismo e che la libertà è molto preziosa come è stato dimostrato dal fatto che è stato consentito a molta gente di contestare a disturbare la cerimonia. Il 25 aprile è di tutti e non è giusto farlo diventare terreno di battaglia. Bucci e Toti? Sono stati chiari ma io mi riferivo che in passato, e penso alla deposizione della corona ai caduti di Salò e sul concetto di partigiani, c'è stata qualche incertezza, oggi sono contento che non ci sia stata".

Sul palco anche se non è intervenuto Mino Ronzitti, presidente dell'Istituto per la Resistenza, che sfoggia un fiocco con i colori dell'Ucraina: "L'Ucraina oggi combatte per la propria sovranità, dignità e libertà e questa giornata va dedicata a un popolo che lotta per i propri diritti come lottavano i partigiani italiani. Le leggi internazionali come sancito dalla carta delle Nazioni unite sancisce il dovere di sostenere questa lotta. I discorsi di Bucci, Toti e in particolare di Giovanni Maria Flick sono stati apprezzati dai manifestanti".