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di Matteo Angeli

Giovedì 13 aprile 2023. Ore 8.30. Mentre faccio colazione vedo il termometro esterno che indica 9 gradi. Apro la tv, mi sintonizzo su Primocanale proprio mentre ci sono le previsioni meteo della giornata: "Peggioramento in arrivo, pioggia durante il giorno e temperature in diminuzione". Di colpo mi viene in mente quello che avevo letto ieri sera su pagina meteo su qualche social: "Domani a Genova previsti temporali e grandine ". Guardo dalla finestra, vedo tante nuvole ma per fortuna non piove. "Sarà meglio che acceleri le operazioni altrimenti appena esco dlluvia" penso tra me. e me. Vado in garage, prendo la moto e via verso il centro. Passano cinque minuti e il cielo diventa nero, sempre più nero. Il tempo di vedere sul parabrezza le prime gocce che ecco il primo tuono e poi il diluvio universale con tanto di grandinata finale in piazza Dante.

Protetto dalla cerata mi salvo in qualche modo, posteggio e salgo in redazione. Parlo con i colleghi e poi guardo la nostra posta elettronica dove qualche telespettatore ci manda le prime immagini di Pegli imbiancata. "Ma è uno scherzo" dico. "No non è uno scherzo, è tutto vero e nell'entroterra nevica pure" mi dicono.

Ma cosa succede? Non è possibile avere un Natale con il clima di maggio e un aprile con quello di gennaio. Il clima è davvero impazzito e I fenomeni estremi ai quali ci stiamo abituando ci impongono una riflessione. Inutile girarci ancora attorno: l’uomo esercita un’influenza sempre maggiore sul clima attraverso la sua attività e questo lo rende responsabile dell’aumento dell’effetto serra con il conseguenziale aumento della temperatura terrestre e dello scioglimento dei nostri ghiacciai. Se poi ci aggiungiamo la combustione di combustibili e fossili, la deforestazione e mille altri comportamenti dannosi ci rendiamo conto che siamo tutti colpevoli.

Gli scienziati da decenni non fanno altro che lanciare allarmi. Ma la sensazione è che vengano recepiti solo dai pochi intimi che affollano le aule universitarie o i saloni di convegni. I danni sono incalcolabili basti pensare a quelli nell'agricoltura a causa di inverni bollenti, gelo in primavera ed una estate divisa tra caldo africano, siccità e violenti temporali che colpiscono città e campagne in autunno.

E' la scienza a dirci che bombe d’acqua, ondate di calore, siccità, e tutti i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più intensi e frequenti proprio a causa dei cambiamenti climatici. Ce lo dice da anni, ma sembra che interessi a pochi. Ll’IPCC – il braccio scientifico dell’ONU che si occupa dei cambiamenti climatici ha chiare le soluzioni: abbandonare i combustibili fossili, carbone petrolio e gas, e accelerare la transizione energetica verso un mondo 100% rinnovabile. Oltre che diminuire il consumo di carne e fermare la deforestazione. Il tutto, a detta degli scienziati, va fatto adesso. Vogliano iniziare a crederci oppure no?