Ho partecipato di recente alla presentazione di un libro sulla storia della DC e sono intervenuto nel poco tempo a disposizione per dare un contributo su quanto accaduto nel nostro Paese nel 1992. L’anno di tangentopoli!
Ho titolo per farlo perché nel 1992 l’anno più importante della storia recente del nostro Paese,l’anno del crollo della Prima Repubblica, sono accaduti fatti e sono state prese decisioni ancora oggi alla conoscenza di pochi.
Il 31 gennaio del 1992 il Presidente del Consiglio On. Giulio Andreotti , Guido Carli Ministro del Tesoro e il Ministro degli Esteri On.Gianni De Michelis vanno a Maastrict per firmare il famoso patto che vincolerà nel futuro tutti i Paesi UE a rispettare proprio i parametri di Maastrict.
Nel febbraio di quell’anno viene arrestato Mario Chiesa definito dall’On.Craxi un “mariuolo”.
Nell’aprile del 1992 si va a votare l’ultima volta con la legge proporzionale, e la DC si conferma primo partito in Italia con più di 8 milioni di voti.
Nel maggio 1992 a Capaci viene ucciso il giudice Falcone e la sua scorta.
A fine maggio il Parlamento si riunisce per eleggere il Presidente della Repubblica.
L’On.Pannella prende un’iniziativa: convoca alle sette del mattino tutti i parlamentari ai quali rivolge allarmato il seguente invito “ sta arrivando un ciclone che può travolgere tutto e tutti, dobbiamo al più presto eleggere il Presidente della Repubblica ed io propongo di votare per il Pertini dei cattolici l’on. Luigi Scalfaro”
La stragrande maggioranza andò dietro questa indicazione e Scalfaro venne eletto Presidente.
Scalfaro eletto, chiamò Giuliano Amato a formare il Governo con una maggioranza formata da DC,PSI,PRI e il PSDI.
Amato il 3 luglio dopo il giuramento del nuovo Governo si presentò alle Camere.
Essendo stato nominato proprio il 3 luglio di quell’anno Sottosegretario al Ministero del Bilancio con delega alla Finanziaria ,sono un testimone di quanto accaduto nel mese di luglio di quell’anno fino al 31 dicembre 1992.
Il Governo Amato ricevette la fiducia della Camera dei Deputati il 4 luglio a seguito di un dibattito assai aspro nel corso del quale l’on.Bettino Craxi fece una denuncia coraggiosa senza essere ascoltato e apprezzato dalla DC e dal PCI. “ Tutti i partiti nel nostro Paese prendono tangenti per sostenere la loro organizzazione per questo - aggiunse Craxi - dobbiamo al più presto approvare una nuova legge che regolamenti in modo diverso il finanziamento dei partiti.”
“Chi e’ senza peccato scagli la prima pietra qui oggi in Parlamento!” fu la provocazione di Craxi.
La DC e il PC e i partiti minori , ignorarono questa coraggiosa denuncia di Craxi.
I vari parlamentari che intervennero nella discussione per la fiducia al nuovo Governo non colsero l’importanza di ciò che aveva detto il leader del PSI.
Il Governo Amato ricevuta la fiducia ,nel primo Consiglio dei Ministri il 13 luglio di quell’anno, prese una decisione coraggiosa valutando poco però le reazioni che ci sarebbero state a livello dei mercati finanziari internazionali.
In quel Consiglio dei Ministri venne deciso di sciogliere l’EFIM Ente di Stato che controllava le imprese pubbliche del settore armiero (OTO Melara, Termomeccania Italiana) ed altre minori).
L’EFIM registrava perdite ingenti da anni ed era molto esposta con debiti verso Banche italiane, francesi, inglesi, tedesche e giapponesi e il Governo nel decidere lo scioglimento dell’Ente rinnegò – sbagliando - le fidejussioni che l’EFIM aveva rilasciate alle banche con cui operava.
Le banche reagirono e la lira venne sottoposta ad attacchi quotidiani e violenti.
Carlo Azeglio Ciampi ,allora Governatore della Bca d’Italia, tentò una difesa della nostra moneta bruciando molte delle riserve di cui disponeva via Nazionale.
In quei giorni le difficoltà dello Stato Italiano cominciarono ad essere percepite anche fuori dei palazzi del potere, tanto che iniziarono le fughe all’estero dei capitali dei nostri risparmiatori.
Nella prima settimana di settembre il Governo Amato decise il prelievo del 6 per mille sui depositi dei risparmiatori.
Questi fatti indussero il Governatore Ciampi a scrivere una lettera a tutte le banche italiane nella quale diceva “Sappiate che anche di fronte ad una evoluzione negativa della crisi ci sara’ sempre la BIT a difendere il sistema finanziario italiano".
Nella seconda settimana di settembre il Governo Amato prese tre decisioni, due assai note, una terza rimasta ancora oggi sconosciuta ai più.
Nella prima settimana il Governo, come sopra ho ricordato, decise il prelievo del 6 per mille sui depositi dei risparmiatori,
Nella seconda settimana il Consiglio dei Ministri approvò la Legge Finanziaria con una manovra correttiva di 90.000 MDI contenente quattro riforme strutturali che vennero approvate con otto voti di fiducia.
(Toccò proprio a me in aula alla Camera e al Senato difendere così la riforma delle pensioni, la riforma della Sanità, la riforma della finanza degli enti locali e la riforma del pubblico impiego.
Fu così che per la prima volta nel nostro Paese venne deciso un serio intervento nel settore pensionistico!
A metà del mese di settembre il Presidente del Consiglio Amato convocò i Presidenti di tutte le Regioni a Palazzo Chigi. La riunione si svolse presso la Sala Verde al 3 piano.
Con l’impegno di mantenere la necessaria riservatezza Amato informò i presidenti delle Regioni che il Governo non aveva le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti della sanità e ai dipendenti della scuola.
“Dovete fare da soli, dovete andare dalle banche che avete come vostri tesorieri farvi anticipare i soldi per pagare gli insegnanti e i medici con la prospettiva di ritornare alla normalità a metà del mese di ottobre quando il Governo farà un’emissione di BOT e se i risparmiatori italiani continueranno ad avere fiducia sui Bot nostrani si tornerà alla normalità”.
L’emissione andò bene, il default venne evitato.
Nei mesi successivi il Governo Amato cedette il passo al Governo Ciampi che, utilizzando il lavoro fatto da Amato, predispose una finanziaria di portata inferiore a quella di Amato.
Il Governo Ciampi nel 1993 qualificò il suo operato, occorre riconoscerlo, imponendo sul fronte economico la concertazione tra le Parti sociali.
Questo è quanto mi sento di testimoniare parlando del 1992, anno che anticipò la fine della Prima Repubblica (1994) ponendo le basi per la scomparsa dei partiti storici che avevano contribuito al miracolo economico trasformando l’Italia da Paese sottosviluppato in settima potenza mondiale.
IL COMMENTO
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