Commenti

2 minuti e 14 secondi di lettura
di Luigi Grillo*

In una recente intervista rilasciata ad un giornale toscano Antonio Patuelli, presidente ABI ha scritto: “Sembra finito un trentennio di pace. La guerra in Ucraina. Il conflitto in Medioriente, la libertà di circolazione nei mari minata soprattutto nel cruciale Mar Rosso e più complessivamente una recrudescenza di un clima mondiale di tensioni , evidenziano la fine della nuova “belle epoque” di fine novecento e inizio anni duemila.”

In questo contesto non basta più un’Unione Europea basata sull’economia, sull’euro, sulla libera circolazione delle persone e delle merci, sulla politica agricola comune, e sull’Unione Bancaria (peraltro ancora da fare). Le dichiarazioni di Donald Trump ostili alla difesa dell’Europa da parte dell’America sono poi un campanello di allarme che non va sottovalutato, soprattutto se i membri dell’Alleanza Atlantica – come dice Trump – continueranno a non stanziare e spendere il 2% del loro PIL per la difesa comune.

Ci sono quindi tutte condizioni per chiedere alla UE di fare un salto di qualità. Le prossime elezioni del Parlamento Europeo dovrebbe segnare una svolta non tanto negli equilibri politici quanto nel rapporto Parlamento – Governo - elezione dei Commissari UE.
Si dovrebbe riformare la governance della UE , superando lo schema attuale che assegna ai singoli Governi nazionali la scelta dei Commissari per affermare una nuova procedura nella quale il Governo della UE puo’ operare dopo aver ricevuto la fiducia della maggioranza del Parlamento stesso.

I radicali Igor Boni e Silvia Manzi hanno chiesto al Governo italiano di revocare le 33 onorificenze concesse a personalità legate al Cremlino.
I riconoscimenti concessi al portavoce del Cremlino Dmitry Pesckov insignito a Mosca nel 2017 del titolo di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana e anche all’attuale ambasciatore russo in Italia Alek Paramonov dal 2020 Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia.
Sempre i radicali Boni e Manzi hanno chiesto a Salvini di dire parole chiare sul patto da lui firmato a Mosca il 6 marzo 2017 assieme a Sergei Zheleznyak di collaborazione fra i due Paesi soprattutto oggi dopo che la premier Meloni ha firmato con Zalensky un accordio di collaborazione in materia di sicurezza tra l’Ucraina e l’Italia.

L’On. Maurizio Leo vice Ministro delle Finanze ha presentato il suo piano finalizzato a riequilibrare il rapporto fisco – contribuente. Ci sarà tempo per entrare nel merito della proposta anche se occorre dare atto all’On. Leo di una sua professionalità e indubbia competenza. Da anni ci si lamenta di una pressione fiscale assai elevata nel nostro Paese che non favorisce la nostra competitività. Da anni ci si aspettava una proposta di riforma organica del fisco. Questo Governo l’ha presentata rispettando un obiettivo temporale che si era dato all’atto del suo insediamento.